Anziani morti nelle case di riposo
La Procura manda i Nas in sette sedi

Como: già undici gli esposti presentati da famigliari delle vittime o personale sanitario. Sotto la lente anche due ospedali. Aperti alcuni fascicoli sulla base di notizie di stampa

Le vittime del coronavirus erano tutte quante inevitabili? È quello che, nelle prossime settimane, la magistratura comasca vuole comprendere, dopo che in dieci giorni sono arrivati ben undici esposti su presunte irregolarità contestate in diverse strutture sanitarie della provincia.

La Procura di Como ha predisposto una corposa delega d’indagine ai carabinieri dei Nas per comprendere se la macchina sanitaria provinciale ha fatto quanto poteva fare per fronteggiare quello che, senz’ombra di dubbio, è stato uno tsunami senza precedenti. E nonostante la straordinarietà di questo periodo storico, la magistratura ha intenzione di procedere a un’attenta verifica dei casi e delle situazioni maggiormente dubbie.

Esposti, si diceva, ma non solo. A fronte di 11 segnalazioni giunte da famigliari di vittime o da personale sanitario che ha inviato la segnalazione di asseriti problemi in alcune strutture del Comasco, il procuratore capo, Nicola Piacente, ha aperto autonomamente alcuni fascicoli d’indagine sulla base degli articoli di stampa pubblicati in queste settimane.

La prima raccolta di casi, dunque, ha prodotto una delega d’indagine affidata ai carabinieri dei Nas, già impegnati nelle ispezioni per conto del ministero della Salute. I militari faranno visita a sette Rsa della provincia (sui nomi delle strutture interessate, al momento, la Procura mantiene il riserbo) e a due ospedali comaschi.

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