Astra chiuso, niente festival
«Ma il cinema non morirà»

Dopo 13 anni salta la classica manifestazione di inizio febbraio - Lipari, direttore artistico: «Non perdo l’ottimismo sul destino della sala»

Federico Fellini, è noto, non amava la parola “fine” e aveva deciso di abolirla: nel suo cinema non compare mai, piuttosto si ripete il titolo, come a sottolineare che il sogno continua anche oltre la proiezione.

Ecco, non c’è la parola “fine” in coda alla vicenda del cinema Astra, nessuno vuole pronunciarla perché la speranza è che la sala, che festeggia il suo primo mezzo secolo proprio quest’anno con la saracinesca chiusa, torni a riaprirsi alla sua città.

Ma i cinefili hanno subito un nuovo colpo al cuore. Dopo l’annullamento del cineforum, istituito da don Giuseppe Fossati nel lontano 1954 (Fellini girava “La strada”), ecco la notizia dell’annullamento del festival “Il Cinema Italiano” che si svolgeva proprio all’inizio di febbraio: questa sarebbe stata la quattordicesima edizione.

Un messaggio dell’associazione Sguardi ha informato i numerosissimi tesserati che avevano affollato la sala di viale Giulio Cesare negli anni passati: «Ci piange veramente il cuore nel non poterti invitare, come gli anni passati, alla nuova edizione del Festival – si legge nel comunicato – Il cinema Astra, la “casa” della nostra manifestazione, è ancora in attesa di riaprire le porte. Le doverose opere di adeguamento imposte dalla normativa vigente comportano un impegno di spesa al momento non sostenibile». Ma, come detto, non è ancora arrivato il momento di porsi il problema se pronunciare o no la terribile parola fine.

«Da parte nostra - si legge ancora - stiamo cercando di dare il nostro pieno contributo perché un simile ostacolo non risulti invalicabile. Crediamo infatti nella possibilità che il cinema Astra, con il sostegno di tutti coloro a cui stanno a cuore i valori della cultura e della crescita sociale, possa avere un futuro. In tal senso ci siamo spesi in modo molto concreto mettendo per iscritto la nostra disponibilità ad assumere l’intera gestione del cinema, consapevoli dei rischi e della fatica che questo potrà implicare, ma anche delle straordinarie risorse che una sala storica come l’Astra può ancora sprigionare».

La conferma arriva da Paolo Lipari, direttore artistico e anima della manifestazione assieme alla figlia Francesca: «Siamo in attesa di conoscere gli sviluppi, ma non voglio perdere l’ottimismo. Era doveroso informare quelle persone che, nel corso di tutti questi anni, non ci hanno fatto mai mancare il loro affetto, il loro sostegno e la loro presenza e, anche adesso, stiamo raccogliendo risposte accorate». Un arrivederci, quindi, e non un addio.

Ma neppure quando il festival era stato sfrattato dall’Astoria - successivamente demolito - si era saltata un’edizione.

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