Astra, il cineforum non si fa
«Ma c’è un piano di rilancio»

Dopo 65 edizioni, gli organizzatori issano bandiera bianca: timori per il futuro della storica sala cittadina

Como

Un cineforum che conta più di 600 iscritti, un record nazionale, anche per longevità: 65 edizioni.

Lo fondò don Giuseppe Fossati nel 1954: un pezzo di storia comasca non indifferente.

Così come il Festival Il Cinema Italiano, nato all’Astoria, trasferitosi nella sala di viale Giulio Cesare che, ogni anno si riempie per tutti i suoi 450 posti ospitando film di qualità e ospiti di prestigio (per fare qualche nome Marco Bellocchio, Margherita Buy, Laura Morante, Cristiana Capotondi, Alba Rohrwacher, l’elenco è lungo). È, quindi, comprensibile la preoccupazione che agita il pubblico del Cinema Astra, che compie quest’anno il mezzo secolo di vita, ma oggi è chiuso, ferito (l’albero che vi si è abbattuto ha aperto uno squarcio nella tettoia) e con un futuro incerto di fronte. Chiuderà, si domandano in tanti? E se lo chiedono perché anche il Gloria, l’altro monosala della città, ha lanciato l’ennesimo allarme. Perdere anche l’Astra sarebbe un’ulteriore ferita alla cultura della nostra città.

«È ancora presto per far sfilare i titoli di coda», commenta un Paolo Lipari positivo, nonostante le preoccupazioni. È salito nella “cabina di regia” esattamente un anno fa, aveva - e ha - buone prospettive per l’attività: «C’è un piano di rilancio del cinema che teneva ben presenti tutti gli aspetti finanziari, per mantenere un’attività che, pur con tutte le difficoltà attraversate dal settore, non può essere antieconomica. Lo stop imposto dai vigili del fuoco per ulteriori, doverosi, è il caso di sottolinearlo, interventi di adeguamento, è stato, naturalmente, un fulmine a ciel sereno. Ma l’Acecc (Associazione cattolica ente comasco cinema) ha già fatto un investimento facendo realizzare un piano di interventi che è stato approvato. Ora si tratta di vagliare i preventivi».

Le attività, però, sono sospese? «Per il Cineforum, purtroppo, devo rispondere di sì, almeno per questa prima tranche. Per il festival, che si potrebbe anche spostare da febbraio ad aprile, sono più ottimista». Il Gloria è riuscito a ottenere delle deroghe per alcuni spettacoli dal vivo, forse sarebbe possibile anche in questo caso, per lo svolgimento della manifestazione. «Quello che è certo - conclude Lipari - è che io mi sto spendendo anche a livello personale perché tutto possa andare verso la soluzione migliore e, in questo momento, registro con riconoscenza l’attenzione di quei comaschi, numerosi, che mi chiedono delle sorti dell’Astra pronti, anche loro, a impegnarsi concretamente».n 
Alessio Brunialti

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