«Aule in ordine per i seggi»
Ma le spese le paga la scuola

Il Comune di Como scrive agli istituti: aule in ottime condizioni per il voto. I presidi: «Studenti e docenti vivono ogni giorno in plessi non impeccabili»

Per gli elettori le scuole devono essere perfette, per gli alunni invece vanno bene anche malconce. E le riparazioni per il referendum sono a carico degli istituti.

L’ufficio tecnico di Palazzo Cernezzi, in vista dell’appuntamento elettorale del 4 dicembre, nei giorni scorsi ha scritto a tutte le scuole sedi di seggio chiedendo che gli spazi e le aule vengano consegnate alle commissioni elettorali in ottime condizioni. Quindi niente maniglie rotte, lampadine fulminate, le chiavi devono girare nelle toppe e i vetri delle finestre non devono avere spifferi. In caso contrario le scuole devono farsi carico di queste manutenzioni, utilizzando le risorse del fondo di istituto, quindi pagando di tasca propria.

«Cosa vuole che le dica, su tutte le finestre che non si aprono più metteremo un bel cartello per avvisare gli elettori - dice Valentina Grohovaz, dirigente scolastico a Como centro città - è vero, il Comune ci chiede di sistemare gli ambienti per le elezioni usando il nostro fondo di istituto. In effetti studenti e docenti, ogni giorno, vivono in plessi non sempre, per così dire, impeccabili».

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