Autosilo, il Tribunale paghi la sosta
Finisce il privilegio dei dipendenti

Ribaltata la sentenza del 2014: «I dipendenti non hanno diritto al parcheggio gratis». Ma per i magistrati viene confermato l’uso gratuito del piano interrato di via Auguadri

I dipendenti del Tribunale non hanno diritto a parcheggiare gratuitamente all’interno dell’autosilo di via Auguadri. A dirlo è la sentenza della corte d’Appello di Milano che ha ribaltato la sentenza con cui il giudice del lavoro di Como, nel 2014, aveva dato ragione ai 150 lavoratori del palazzo di giustizia, che per decenni hanno avuto la possibilità di lasciare l’auto in sosta a costo zero.

Una sentenza, quella milanese, che da un lato dà ragione all’amministrazione Lucini, che aveva detto basta ai parcheggi gratis per il Tribunale, e dall’altro apre la possibilità di nuovi introiti per Csu che sui 150 posti, fino a oggi concessi a titolo gratuito, potrebbe arrivare a incassare - in caso di abbonamento - fino a 117mila euro in più (63mila in caso di abbonamento agevolato, come avviene per i dipendenti comunali).

La questione è un po’ tecnica. Il motivo per cui i giudici d’appello di Milano hanno dato torto ai 69 dipendenti del palazzo di giustizia che avevano fatto causa contro la decisione - datata gennaio 2014 - del Comune di ritirare le tessere abbonamento a chi non avesse pagato, è da ricercarsi nella mancanza di una convenzione tra Comune e Stato sull’uso dei 200 posti auto riservati al Tribunale all’interno dell’autosilo di via Auguadri. Gli atti dimostrano che «l’utilizzo gratuito è previsto solo per i 50 posti dei magistrati e non per gli ulteriori 150 posti destinati al ministero per il personale dipendente».

A spingere il Comune a interrompere la ventennale gratuità della sosta per i lavoratori del palazzo era stato il mancato pagamento - fin dal 2005 - da parte del ministero delle spese di gestione dei 150 posti auto.

© RIPRODUZIONE RISERVATA