«Basta didattica a distanza»
Pc spenti e protesta in piazza

La protesta, ieri pomeriggio, in piazza Verdi a Como

Disconnettersi per un giorno e astenersi dalla didattica a distanza. È stato l’invito rivolto a studenti, genitori e docenti da parte del neonato distaccamento lariano del movimento nazionale “Priorità alla scuola”.

Nel pomeriggio, una quarantina di persone aderenti allo sciopero si sono ritrovate in piazza Verdi per ribadire la propria contrarietà alla “dad” e, al contempo, invitare il governo a destinare parte delle risorse del Recovery Fund per migliorare e rendere efficiente il sistema scolastico.

«Siamo un movimento spontaneo composto d’insegnanti, genitori, studenti ed educatori, insieme per immaginare una scuola diversa e mai più chiusa – spiega la coordinatrice comasca Giuliana Riccio, docente alla Foscolo – Non chiediamo solo il ritorno in classe: ora è il momento giusto per reinventare la scuola, e serve sia fatto subito». Fra le richieste, c’è lo stop alle classi troppo numerose, agli autobus e ai treni pollaio e alla precarizzazione del sistema scolastico. «Non solo – aggiunge Riccio – vogliamo ritorni il medico a scuola e si faccia più attenzione all’edilizia scolastica. Chiediamo si ritorni in presenza, ma in sicurezza. Non si può continuare in questo modo, riaprendo e chiudendo le classi magari la settimana successiva. La pandemia ha portato in superficie i problemi: è l’occasione per risolverli, ora che la scuola si è mostrata in tutta la sua fragilità». In piazza, correttamente distanziati, alcuni partecipanti hanno indossato guanti bianchi e vestiti neri. Presente uno striscione dell’Unione degli studenti, anche loro aderenti alla protesta come altri gruppi cittadini.

Non esistono dati ufficiali, ma stando al riscontro avuto dalle scuole cittadine, la partecipazione allo sciopero, in concomitanza c’era anche quello organizzato dai Cobas, è stata bassa. Quella di ieri è stata però la terza protesta in una settimana contro la didattica a distanza. La prima, organizzata dall’Uds e da Fridays for future, è andata in scena venerdì scorso in piazza Cavour: in questo caso, però, l’attenzione è stata focalizzata anche sulle tematiche ambientali. Poi, a distanza di 48 ore, sono scesi in piazza i genitori stufi della dad. Ieri è stato il turno del gruppo Priorità alla scuola.

Intanto, proprio ieri in conferenza stampa il premier Mario Draghi ha ribadito l’intento di riaprire le scuole fino alla prima media, anche in zona rossa, dopo Pasqua. Dovrebbe essere una delle decisioni prese dalla cabina di regia, in vista del prossimo decreto anti Covid.
A. Qua.

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