Borghi, Scanzi e la mascherina
Il tweet scatena un putiferio

Il deputato della Lega che siede anche in consiglio comunale a Como e un suo messaggio che mette in dubbio l’utilità dell’uso della protezione

Il deputato della Lega Claudio Borghi, che siede anche in consiglio comunale a Como e un suo tweet (uno dei tantissimi, visto che “cinguetta” ininterrottamente) che mette in dubbio l’utilità dell’uso della mascherina sono finiti al centro di una lite - tutta via social - con il giornalista Andrea Scanzi con migliaia di commenti e interazioni.

Ma partiamo dall’inizio e, quindi, dal cinguettìo del parlamentare lumbard, appassionato d’arte ed esperto di economia: «Un osservatore esterno - le sue parole - penserebbe che il virus lo portano le mascherine: mesi senza mascherina, assembramenti, movida, discoteche...contagi minimi (e nessuna preparazione del Governo). Poi mascherina obbligatoria, restrizioni, tamponi a raffica: contagi fuori controllo».

Un’uscita provocatoria che poi ha spiegato nelle risposte successive alle tante (la gran parte) contestazioni, citando anche documenti (alcuni in inglese dell’Oms) nei quali non viene attestata l’efficacia della mascherina, ma spiegando anche che si tratta di una correlazione che farebbe chiunque valutasse le cose dall’esterno.

A scatenare la bagarre è stato un post su Facebook di Scanzi che, facendo uno screenshot al tweet di Borghi, lo ha pubblicato scrivendo a corredo: «No, non è un fake: è un deputato (della Lega, ovviamente)».

Il risultato? Migliaia (oltre 4mila) commenti, centinaia di condivisioni, oltre alle contestazioni piccate dello stesso Borghi che invitava il giornalista a leggere tutta la discussione. La maxi lite via social è poi proseguita sulla pagina Twitter del parlamentare, con tanti lettori che hanno iniziato a fare gli esempi più assurdi di possibili correlazioni. E, ovviamente, ad insultare Borghi. C’è chi si è limitato a spiegare che l’effetto dei contagi di oggi è quello del mancato utilizzo della mascherina nei mesi scorsi, chi è passato agli insulti e chi gli ha contestato anche errori grammaticali. Borghi, va detto, ha risposto a molti. In qualche caso anche “sfidando” direttamente gli interlocutori. «Guardi - una delle risposte - che ci sono 200.000 miei tweet. Se me ne trova cinque errati (non opinioni, “totalmente errati”) mi fa una cortesia, ringrazio e correggo. Ha 5 minuti. Via».n 
G. Ron.

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