Botte al Luna Park, al sedicenne due anni in “prova” ai servizi sociali

Tribunale dei minori Giovane comasco compare davanti ai giudici per rispondere di rapina e di estorsione. L’aggressione lo scorso anno a Muggiò. Lui e un complice finirono anche in custodia cautelare in una comunità

Il 25 aprile di un anno fa, al Luna Park di piazza Atleti Azzurri d’Italia, era scoppiata una grossa rissa. La polizia era intervenuta dopo essere stata chiamata da alcuni ragazzi che sostenevano di essere stati maltrattati dagli addetti alla sicurezza delle giostre. Erano le 19 della sera di un giorno di festa, con le attrazioni che erano state prese d’assalto dai ragazzi, tantissimi minorenni. E proprio mentre la polizia cercava a fatica di ricostruire quello che era avvenuto, un ragazzino in lacrime li aveva avvicinati, con l’aiuto del padre, per raccontare di essere stato rapinato del telefono cellulare, di un accendino e dei biglietti dell’autobus. Cellulare che poi i responsabili avevano proposto di ridargli indietro a patto però di pagare un obolo di cinque euro.

I due sospettati della rapina e della successiva estorsione, emerse quel giorno, erano gli stessi che sostenevano di essere stato allontanati con la forza dagli addetti alla sorveglianza del Luna Park, coloro che insomma avevano chiamato per primi la polizia chiedendo l’intervento delle volanti.

La sentenza

Questa storia particolare, proprio questa settimana – ad un anno di distanza – è approdata in aula finendo sul tavolo del giudice del Tribunale dei Minori. Di fronte a lui uno dei due ragazzi, che all’epoca dei fatti aveva 16 anni ed è di Como, che ha chiesto e ottenuto la messa alla prova per la durata di due anni. Su di lui – e anche sul complice, sempre di 16 anni e sempre di Como, entrambi già ben noti alle forze dell’ordine – era stata emessa una misura cautelare.

Il sedicenne, un anno fa era finito prima in carcere a Milano, poi a Firenze e a Bologna. Da qualche tempo è in una comunità dove continuerà a stare anche in questi mesi di messa alla prova, passaggio che prevede la sospensione del processo e l’affidamento del minore ai servizi sociali. Percorso che viene monitorato e che deve essere portato a compimento nel migliore dei modi. L’avvocato che lo assiste, Roberto Melchiorre, è riuscito a far riunire in un unico procedimenti altri fascicoli che avevano riguardato il sedicenne di Como, tutti con modalità simili a quanto avvenuto al Luna Park, ovvero delle rapine precedenti (dopo aver portato la vittima in un luogo appartato) e delle estorsioni successive, con la restituzione del maltolto dietro pagamento di un corrispettivo.

In comunità

«Il ragazzo è attualmente in comunità – ha fatto sapere il legale – Sta facendo un percorso importante e stiamo comunque ottenendo risultati importanti per il recupero di un minore in una situazione difficile, anche con l’auspicio di poter un segnale sociale per sensibilizzare su un argomento molto delicato, quello dei minori in difficoltà».

Il primo episodio del Luna Park risale come detto al 25 aprile 2022, mentre un secondo fatto di cronaca che l’aveva riguardato era del 5 marzo con un ragazzo cui era stato sfilato un berretto con la forza, salvo poi restituirlo dopo il pagamento di 20 euro. Il secondo sedicenne coinvolto nei fatti di Muggiò ha invece scelto un percorso processuale differente.

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