Botte e sevizie alla moglie
Otto anni e mezzo di carcere

Condanna pesante allo chef di un hotel del centro

Otto anni e mezzi di carcere per maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale. Una condanna pesantissima quella rimediata ieri da un quarantenne di nazionalità straniera, dipendente di un hotel comasco, dove l’imputato lavora come chef e dove da qualche settimana si trova agli arresti domiciliari.

La sentenza a carico dell’uomo - di cui omettiamo le generalità e la nazionalità per tutelare la moglie e il figlio vittime, secondo l’accusa, dei suoi soprusi - è stata emessa nel tardo pomeriggio di ieri dopo un processo lungo e a tratti molto teso. Il pubblico ministero Massimo Astori, che aveva chiesto e ottenuto la custodia in carcere per l’uomo - poi tramutata dai giudici del Tribunale di Como in domiciliari - aveva sollecitato per l’imputato 10 anni di carcere. Mentre l’avvocato, Rita Mallone, che ha chiamato come testimoni della difesa anche i vertici dell’albergo comasco, ha sollecitato l’assoluzione insistendo sull’assoluta mancanza di elementi per un’accusa tanto grave.

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