Brunati: «Città dei Balocchi,
un assurdo chiudere alle auto»

Il patron della kermesse natalizia: «Le altre città cercano turistiqui dobbiamo gestirli»

«Solo a Como rischiamo di chiudere per il troppo successo. Un paradosso». A dirlo Daniele Brunati, patron della Città dei Balocchi, che con le speciali illuminazioni sugli edifici di alcune piazze del centro richiama decine di migliaia di persone nei fine settimana. Un numero in continua crescita al punto che si fa fatica non solo a muoversi in auto (con code e parcheggi esauriti), ma addirittura a piedi. «Mentre altre città cercano di portare visitatori - spiega Brunati - a Como succede il contrario».

E ancora: «Le presenze maggiori l’anno scorso si sono registrate l’8 dicembre con 80mila persone. Faccio un rapido calcolo: se dividiamo per quattro arriviamo a 20mila auto, ma chiaramente non abbiamo così tanti parcheggi. Questo significa che molti vengono con i treni, i battelli, i bus».

Brunati ritiene «positivo» il piano del Comune che «per la prima volta prevede una serie di cartelli e segnalazioni per indirizzare i visitatori verso parcheggi e aree di sosta». Il referente della manifestazione mette sotto la lente anche un altro aspetto, quello di chi è in centro storico.

«L’importante - dice - è gestire le persone in città e per farlo si può pensare di allargare la manifestazione ad altre piazze, evitando così la concentrazione. Del resto però il passaparola non si ferma e Como è tra le tre città più cliccate d’Italia per gli eventi. Questo vuol dire che siamo una città attrattiva, per tanta gente che viene apposta da fuori, anche dall’estero e dobbiamo ora essere in grado di gestire questa fortuna». Brunati dice che la manifestazione «crea un indotto che speriamo alla fine di poter calcolare».

Per domani è attesa una giornata difficoltosa sul fronte degli accessi e da Palazzo Cernezzi anche nei giorni scorsi hanno rilanciato l’appello ad utilizzare i mezzi pubblici lasciando le auto all’esterno della convalle.

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