Bruni: «Accuse false contro di me»
Smentito dagli atti della Procura

Fallimento Sca: du Facebook l’ex sindaco bolla come «fake news» le notizie sull’inchiesta. Nell’avviso di chiusura indagini contestate due bancarotte, una truffa e una falsa perizia

Si dice «molto arrabbiato» l’ex sindaco di Como Stefano Bruni. E in un post pubblicato sul suo profilo Facebook bolla come «fake news» le notizie sulla chiusura del fascicolo nato in seguito al fallimento della Mercedes Sca. Arrivando anche a ventilare passaggi «diffamatori» nell’articolo pubblicato domenica per dar conto della fine dell’inchiesta della Procura.

Accuse - quelle del sindaco - smentite nei fatti dagli atti della Procura. E allora che siano le carte, a parlare. Perché se è vero - come ha correttamente sottolineato l’avvocato Giuseppe Sassi, difensore di Bruni, sull’edizione di ieri del quotidiano - che una fetta importante relativa al fascicolo sul fallimento della concessionaria di Camerlata ancora dev’essere chiusa (con attribuzione ad altri delle cause del dissesto che ha spinto la società sull’orlo del baratro), è altrettanto vero che nell’avviso notificato nelle scorse settimane a 10 indagati (tra i quali lo stesso Bruni) l’ex primo cittadino di Como è formalmente indagato per concorso nella bancarotta fraudolenta della Sca.

L’avvocato Sassi ha preannunciato una memoria difensiva e l’intenzione di Bruni di chiarire la sua posizione che, comprensibilmente, differisce da quella della Procura. Ma allo stato dell’arte l’unica fake news di questa storia è il post su Facebook dello stesso Stefano Bruni.

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