Caldo, forti disagi in tribunale: «Roma ci dia i condizionatori»

Il caso Climatizzazione in tilt a palazzo di giustizia, 30 gradi nelle aule - I refrigeratori (rotti) sono sul tetto. Per sostituirli si attende il ministero

Ieri a Como si sono toccati e superati i 34 gradi, con percentuali di umidità elevate. La zona più torrida è stata quella tra Camerlata e Trecallo. Ondata che entro questo fine settimana dovrebbe allentare un po’ la morsa.

C’è tuttavia un punto della città che sta pagando a caro prezzo queste giornate di luglio. Stiamo parlando del palazzo di giustizia, dove si stanno vivendo ore che mettono a dura prova la sopportazione di chi ci lavora o ci transita. L’aria condizionata non funziona. Non da ieri, ma da quando avrebbe dovuto entrare in azione, ovvero dallo scorso 15 giugno. Il problema è legato a due grossi (ma vecchissimi) refrigeratori che sono posti sul tetto del palazzo e che solo letteralmente ko. Vista la loro collocazione e il peso, per la sostituzione sarebbe necessaria l’installazione di apposite gru con costi ingenti sia di manodopera sia di materiale. Una spesa non piccola che deve passare dal Ministero per ottenere il via libera.

La conferenza permanente dei servizi che si riunirà anche oggi ha già segnalato il problema auspicando una risoluzione. Tuttavia, difficilmente l’intervento potrà essere effettuato prima della fine dell’estate. Il risultato di tutto questo è devastante. Nell’atrio al piano terra, quello “fresco” perché in ombra e non colpito dal sole, la temperatura ieri superava i 28 gradi. Nelle aule, più piccole e con spesso la presenza di molte persone (avvocati, giudici, imputati, testimoni, cancellieri) la temperatura superava i 30 gradi, con avvocati, pm e giudici che devono oltretutto indossare la toga. Ma la situazione diventa ancora più torrida man mano che si salgono i piani del palazzo di giustizia, con l’apice che viene raggiunto al quinto e al sesto piano.

Insomma, in attesa dell’intervento del Ministero della Giustizia, la sensazione è che le cose difficilmente potranno cambiare in breve tempo. Meglio dunque rassegnarsi ad udienze infuocate non solo per gli attriti tra le parti (ieri, a tal proposito, ci sono stati attimi di tensione, fuori dal tribunale, tra una donna e un uomo che erano contro in una udienza) ma anche per le temperature delle aule.

Intanto, tornando all’ondata di caldo, l’Areu (azienda regionale emergenza urgenza) ha fatto sapere che «nonostante l’incremento delle temperature stagionali ad oggi non sono stati registrati picchi di attività in relazione al numero di chiamate giornaliere pervenute al 118» soprattutto per malori da caldo e colpi di calore. Nel 2022, in questo periodo dell’anno, le chiamate ad Areu erano state 15.250, quest’anno siamo a 13.505.

L’assessore regionale Guido Bertolaso ha comunicato ieri le indicazioni fornite ad Ast e ad Asst lombarde in seguito alla circolare del Ministero della Salute dal titolo “Raccomandazioni per fronteggiare l’emergenza caldo”. Tra queste specifici percorsi nei pronto soccorso per le sintomatologie correlate all’emergenza caldo e un apposito “codice calore” che garantisce l’accesso con attribuzione non inferiore al codice verde.

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