Cardinal Cantoni con i pellegrini celebra la messa a Lourdes

La preghiera Il vescovo di Como alla grotta di Massabielle: «Lasciamoci raggiungere dallo sguardo tenero Maria»

Alla grotta di Massabielle, proprio dove la Madonna apparve a santa Bernadette, ieri il cardinale Oscar Cantoni ha presieduto la messa mattutina alla presenza dei fedeli lombardi a Lourdes con l’Unitalsi regionale. Un altro grande momento di fede e di preghiera, dopo la celebrazione internazionale di mercoledì nella basilica san Pio X, che ha caratterizzato il tradizionale pellegrinaggio annuale. A partire dal racconto evangelico delle nozze di Cana, Cantoni ha scelto di soffermarsi su Maria. O, meglio, sullo «sguardo della madre di Gesù nei confronti dei diversi personaggi cui ella si è rivolta. È lo stesso sguardo d’amore e di compassione, di bontà e di tenerezza con cui si rivolge anche a noi, oggi, accorsi in questo luogo benedetto dalla sua visita».

L’attenzione della Madonna è quella «di una mamma, che si accorge immediatamente di ciò di cui i figli hanno bisogno, che “coglie al volo” lo stato d’animo di ciascuno. È una madre dallo sguardo premuroso, tutta dedita al bene e alla gioia dei suoi figli», ha aggiunto. «Maria si è rivolta a Gesù, nel quale profondamente confida. Egli, venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto, sa come intervenire a vantaggio di chi è bisognoso di aiuto». Ecco, dunque, perché «non può mancare in noi la gioia della festa, lo slancio creativo per un rinnovato impegno, la forza per portare con amore la nostra croce quotidiana», ha aggiunto ancora il cardinale.

Tutto questo è accaduto duemila anni fa, eppure «anche oggi, qui riuniti in questa celebrazione, Maria rivolge a ciascuno di noi il suo invito pressante, come tenera madre, e ci supplica: “Fate quello che vi dirà”», ha sottolineato. «Il Signore, in questo pellegrinaggio, incontrandoci, ci indica una parola che noi dobbiamo fissare nel cuore, per poter vivere a lungo alla luce di questa parola, che ha penetrato e forse ci ha commosso nell’intimo. È la parola particolarissima, unica e speciale, che Dio rivolge a ciascuno e che vi invito a scoprire e a ricordare».

Com’è noto, le nozze di Cana furono «il primo segno attraverso cui il Signore manifestò la sua gloria». Sull’esempio dei discepoli, che cominciarono «a credere in lui, ossia a fidarsi e confidare nella potenza del suo amore», il vescovo ha esortato i fedeli a fare lo tesso. «Lasciamoci ora noi stessi raggiungere – ha concluso – per qualche istante dallo sguardo tenero e materno di Maria e chiediamo che parli di noi al suo Figlio, ora che viene sulla mensa eucaristica».

I primi pellegrini rientreranno in Italia già nella giornata di oggi, mentre quanti hanno scelto il pullman al posto dell’aereo rincaseranno domani. Tra i duecento fedeli della diocesi lariana, presenti a Lourdes con le sottosezioni dell’Unitalsi di Como e Sondrio, ci sono anche due gruppi di studenti delle superiori di Morbegno e del Collegio Gallio. A loro, al termine della messa di ieri, il cardinale ha voluto fare omaggio di un rosario. «È un piccolo segno, vorrei che lo regalaste, a vostra volta, a qualche vostro compagno che è alla ricerca della fede. Andate e dite a tutti che siete stati a Lourdes».

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