Casa del fascio, fondi per il museo
«Stavolta si può fare davvero»

Un milione da Roma e risorse per la nuova sede della Finanza - Borghi: «Problemi pratici risolti, l’edificio va al ministero dei Beni culturali»

Como

La Casa del fascio trasformata in museo del Razionalismo: arriva la conferma dei fondi, ma è ancora tutto da costruire il progetto e c’è da trovare una nuova sede alla Guardia di Finanza.

Lunedì sera in aula il consigliere comunale Claudio Borghi , parlamentare della Lega, ha ribadito che nella legge di bilancio approvata a fine anno lo Stato ha stazionato un iniziale milione di euro per trasformare l’edificio del Terragni in un museo dell’architettura. Borghi sull’argomento si è speso in prima persona all’interno della commissione Bilancio.

«Con un milione di euro – spiega Borghi – possiamo finalmente dopo decenni di attesa costruire un museo. Altre risorse seguiranno. Il bene passa al Ministero dei Beni culturali e lo stesso ministero ci mette i soldi, senza oneri per il Comune. Non bastasse, con 500mila euro all’anno a decorrere fino a revoca, la Guardia di Finanza che oggi occupa la Casa del fascio potrà trovare una nuova sistemazione condivisa. E’ un’operazione ideale a costo zero per Como».

Il nodo delle Fiamme gialle

Un museo quindi pubblico e statale fruibile ai cittadini e ai turisti che metta in mostra la sua stessa architettura. Un orizzonte però non immediato.

Occorre considerare che i finanzieri prima di fare le valigie devono individuare e magari ristrutturare un immobile, ancora tutto da definire. Borghi dice a tal proposito di avere «un paio di idee», certo con tutti i riguardi per la Guardia di Finanza e per scelte che devono essere valutate con attenzione e condivise. In città c’è la caserma De Cristoforis, suggerisce sempre il parlamentare (oggetto di un altro progetto che prevede la realizzazione di una cittadella degli uffici pubblici), oppure stabili vuoti che ospitavano il provveditorato o i carabinieri. Vero è che le idee sul futuro della Casa del fascio a Como si rincorrono da tempo e molti progetti sono andati a vuoto. I comaschi sono abituati alle promesse dal sapore elettorale. «Ma il primo problema reale e pratico è risolto – si difende Borghi – i soldi ci sono e l’ostacolo della proprietà è superato».

Gli sviluppi

«Anche il palazzo ex Uli può essere coinvolto – dice ancora Borghi – il vicino immobile che oggi ospita l’Ats è di pregio e l’ente stesso, come la proprietà che fa capo alla Regione, ha dato più volte il suo benestare. Potrebbe diventare una sede espositiva, con servizi turistici o dedicati all’architettura. Ci sono già progetti pronti e redatti».

Insomma il parlamentare della Lega è convinto di avere fatto un regalo alla città. Anche sui social Borghi ha subito il suo annuncio: «È stato un onore poter comunicare al consiglio comunale di Como – scrive su Twitter - la creazione del fondo in legge di Bilancio per la realizzazione del museo nella Casa del fascio. Ci ho messo quattro anni ma alla fine un progetto che la città aspettava da sempre si realizzerà».

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