Caso Como Nuoto
I soci non si arrendono
«Restituiteci la sede»

Atleti e tesserati invocano chiarezza sul numero esatto dei tesserati della Pallanuoto Como: «Diversamente il bando sarà da ritenersi nullo»

Ieri mattina, in piazza Cavour, un gruppo di soci e di atleti della Como Nuoto, si sono organizzati per una manifestazione di protesta contro l’assegnazione della loro storica sede di viale Geno ai “rivali” della Pallanuoto Como, la nuova società che - lo ricordiamo - si era aggiudicato il bando comunale per la gestione della struttura.

Al centro della protesta la questione dei tesserati, nel contesto di una vertenza legal-giudiziaria sulla quale si sono espressi già due tribunali, Tar e consiglio di Stato.

Il nodo dei tesserati

I soci di Como Nuoto che ieri erano in piazza hanno invocato nuovamente l’intervento della Federazione italiana nuoto, unico ente che potrebbe una volta per tutte fare chiarezza sul numero esatto dei tesserati di Pallanuoto e Crocera Stadium, la società sportiva dilettantistica di Sampierdarena, a Genova, che proprio assieme alla pallanuoto del comasco Giovanni Dato aveva partecipato al bando sopravanzando i rivali e così aggiudicandosi la sede.

La questione è abbastanza tecnica. Per farla breve si tratterebbe di capire quanti siano gli agonisti tesserati nell’ultimo triennio, possibilmente con un criterio univoco, perché - così sostengono in Como nuoto - l’una, la società rivale, li avrebbe calcolati tenendo conto dell’anno solare, l’altra li avrebbe invece calcolati tenendo conto dell’anno agonistico. Gli unici che, a quanto pare, potrebbero dirimere la questione, sono i vertici della Federazione, che tuttavia si sono fin qui rifiutati di fornire i dati, sostenendo d’essere, al pari di tutte le federazioni sportive, soggetti di diritto privato e quindi senza nessun obbligo di pubblicazione.

Entro il 30 giugno

«Se la Fin non ci darà i numeri, questo bando è da considerarsi nullo e la Como Nuoto deve riconquistare subito la sua sede», ha detto ieri mattina parlando a soci e atleti Livio Colombo, storico consigliere del club (assente il presidente Mario Bulgheroni, c’erano invece, tra gli altri, la capitana delle Rane Rosa Maria Romanò e gli allenatori Tete Pozzi e Predrag Zimonjic).

La sostanza, ed il concetto è stato ribadito anche ieri, è che la base dei soci e degli atleti sembra disposta anche a una azione dimostrativa, ivi compresa una occupazione della sede che, lo ricordiamo, entro il 30 giugno dovrà essere consegnata ai nuovi “proprietari”.

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