Celebrazione del 25 aprile, Rapinese: «Siamo tutti chiamati a difendere la libertà»

Como Un centinaio di persone si sono riunite oggi ai giardini a lago per l’occasione. Tra le bandiere dell’Anpi molti rappresentanti dei sindacati, delle associazioni e dei partiti di centrosinistra

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Il sindaco fa appello alla Costituzione antifascista: «Siamo tutti chiamati a difendere la libertà».

Le celebrazioni del 25 aprile hanno richiamato ai giardini a lago qualche centinaio di comaschi, tra le bandiere dell’Anpi, dei partiti di centrosinistra, delle associazioni e dei sindacati. Tra i presenti il prefetto di Como, Andrea Polichetti, Chiara Braga, parlamentare e capogruppo del Pd alla Camera, Maria Grazia Sassi come rappresentante della Provincia, Tommaso Fasola per l’Anpi e l’ex sindaco Mario Lucini. Al cimitero Monumentale, per la deposizione della corona di fiori, è stata presente anche la ministra Alessandra Locatelli.

Il primo cittadino Alessandro Rapinese dal palco ha fatto esplicito riferimento alla liberazione dalla dittatura nazifascista ed ha chiamato quasi l’applauso per Sandro Pertini, il presidente della Repubblica che quarant’anni fa ha inaugurato a Como il monumento alla resistenza europea. «Se oggi siamo qui a festeggiare la liberazione è perché degli esseri umani hanno messo le loro vite al secondo posto – ha detto il sindaco – anteponendo al primo la qualità della vita delle generazioni a venire. Mai dovremo dimenticare i loro valori e il loro sacrificio».

Per Rapinese siamo «tutti chiamati a difendere la libertà» e lo strumento più prezioso per riuscirci è «la Costituzione, un trionfo di libertà, perché fissa degli adempimenti inderogabili di solidarietà, senza distinzioni di qualsiasi genere tra persone». Un discorso netto, incentrato sull’uguaglianza dei cittadini e sull’antifascismo, che non tutta la platea si aspettava e che alla fine ha raccolto diversi applausi.

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