Centrali nucleari, la Svizzera
dice no all’abbandono

Bocciata la richiesta dei Verdi di stop dopo 45 anni di esercizio. Anche Canton Ticino e Grigioni hanno bocciato il quesito del referendum

E’ stata bocciata l’iniziativa popolare per un abbandono pianificato dell’energia nucleare: posto in votazione referendaria domenica in Svizzera, il testo promosso dai Verdi è stato infatti respinto dalla maggioranza dei cantoni. Per essere approvate, le iniziative popolari necessitano della doppia maggioranza di pareri favorevoli dei votanti e dei cantoni svizzeri.

L’iniziativa dei Verdi chiedeva di accelerare l’uscita della Svizzera dal nucleare vietando la costruzione di nuove centrali e di limitando a 45 anni la durata d’esercizio degli impianti esistenti.

Il No è stato sostenuto dal 54,23% dei voti e da 20 cantoni. Anche il Canton il Ticino si è detto contrario all’abbandono con il 53,74% di No e i Grigioni con il 55,95%. L’affluenza alle urne è stata del 44,80%.

I soli cantoni favorevoli al quesito dei Verdi sono stati quelli di Vaud (54,57%), Ginevra (58,96%), Giura (57,47%), Basilea Città (60,48% di “sì”), Basilea Campagna (50,44%), Neuchâtel (56,78%). Il quesito mirava allo spegnimento delle centrali nucleari di Beznau 1 e 2 e di Mühleberg già nel 2017. Nel 2024 e nekl 2027 invece avrebbero dovuto essere fermati gli impianti di Gösgen e di Leibstadt alla scadenza dei 45 anni di esercizio. Beznau 1 è in funzione addirittura da 47 anni ed è la più vecchia al mondo.

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