Certificazione di latino, tutto esaurito
«Macché inutile, serve per trovare lavoro»

Domani le prove per gli 80 studenti che vogliono conseguire l’attestato
La selezionatrice di personale: «Capacità da inserire nel curriculum»

Tutto esaurito per la certificazione della conoscenza del latino al Volta.

Il classico di Como domani alle 14.30 ha messo a disposizione 80 banchi per effettuare una prova, senza dizionario, della durata di un’ora e mezza. Superare questo esame permette ai candidati di poter scrivere sul proprio curriculum che conoscono e bene la lingua di Cesare e Cicerone. Tutti i posti sono stati prenotati.

«Sì, è così, in totale i posti messi a disposizione dai licei classici in Lombardia erano 1092 – spiega la docente referente del progetto al Volta, Gabriella Freschi – a Milano addirittura per accogliere tutte le domande alcuni studenti sono stati smistati altrove. A Como il nostro liceo può certificare, come da curriculum europeo, i livelli di conoscenza A1, A2 e B1, mentre il B2, la massima conoscenza certificabile, per ora si fa solo a Milano alla presenza di docenti universitari. Questa iniziativa, promossa dall’ufficio scolastico della Lombardia e dalla Consulta universitaria di studi latini era partita in maniera sperimentale, ma ora sembra essere diventata un appuntamento fisso». Ma ad un colloquio di lavoro servirà a qualcosa scrivere sul curriculum “conoscenza lingua latina”?

«La conoscenza del latino garantisce competenze trasversali in diversi contesti – dice Gaia Pavoni, la comasca fondatrice di Patente Lavoro, per un decennio selezionatrice nel campo delle risorse umane – bisogna saper costruire in maniera seria un curriculum, anche per differenziarsi dalle altre candidature. Io suggerirei di inserire questa capacità tra le attitudini, sottolineando anche l’abilità nella logica e nel ragionamento favorite dallo studio di questa lingua».

Con l’industria 4.0 e la globalizzazione linguistica lo studio del latino, ed è così anche per il greco, si sta lentamente estinguendo, più in generale anche nel vecchio continente tutta la cultura classica sta sparendo dalle scuole, la Spagna taglia le ore, in Francia nascono movimenti per salvaguardare questi insegnamenti. E dire che il latino è una delle lingue più parlate al mondo se la si pensa come piattaforma comune a tutte le lingue romanze.

Anche per queste ragioni è nata la certificazione linguistica, i primi a pensare ad un test come possibile rilancio dell’importanza del latino sono stati i docenti universitari Guido Milanese e Massimo Gioseffi, rispettivamente della Cattolica e della Statale. Sempre a sostegno del classico sabato alle 10 il Volta punta a costituire un’associazione genitori.

«Abbiamo invitato mamme e papà a sostenere la nostra scuola – spiega Giovanni Pianigiani, presidente del consiglio d’istituto – serve un ente giuridico che possa partecipare a bandi, ricevere fondi, dare aiuti concreti al liceo». Anche perché il Volta da ormai un lustro ha un preside reggente, l’apprezzato dirigente Vincenzo Iaia, titolare al Melotti di Cantù, che viene a Como due giorni a settimana mentre all’istituto di via Cesare Cantù servirebbe fare programmazione di lungo periodo. I genitori vogliono rendere più appetibile il Volta in modo che qualche preside capace e preparato si faccia avanti.

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