Chi fuma timbra
Ticino, regole ferree
contro i “furbetti”

Due finestre temporali al giorno, con timbratura per i dipendenti pubblici del Governo cantonale

Tempi duri per i fumatori che lavorano all’interno del Governo cantonale, a Bellinzona. Il Consiglio di Stato, con una decisione importante sotto molti punti di vista - e che forse potrebbe essere replicata anche da questa parte del confine, alla luce dei vari casi di “furbetti del cartellino” -, ha deciso di dire basta alla “pausa sigaretta” a partire dal 1° febbraio.

O meglio, per fumare i dipendenti degli uffici cantonali avranno due “finestre temporali” di un quarto d’ora l’una, una al mattino ed una al pomeriggio. Le pause dovranno sottostare ad una timbratura, che sarà certificata - utilizzando il sempre colorito slang ticinese - da un “codice d’assenza”. Si comincerà dal palazzo del governo e, dunque, per proseguire poi anche negli altri immobili di proprietà del Cantone.

Si chiude così una querelle in salsa ticinese iniziata lo scorso luglio, quando il gran consigliere leghista Fabio Badasci aveva puntato il dito contro i dipendenti-fumatori spiegando che «il rispetto per chi non fuma e vuole respirare un’aria sana impone i fumatori a prendersi giustamente alcune pause ed uscire dagli uffici pubblici». Da qui l’interrogazione al Governo di Bellinzona, che alla base aveva anche il fatto che «queste pause alla maggior parte dei colleghi non fumatori sono sempre più indigeste».

Una presa di posizione forte che in dote aveva portato un ampio dibattito nel Cantone di confine, con tanto di sondaggio tra favorevoli e contrari allo stop alla «pausa sigaretta», vinto dai primi e cioè da chi sosteneva che «alla pausa sigaretta si può rinunciare».

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