Chiesto lo stato di emergenza
Il ministro rassicura i comaschi

Giancarlo Giorgetti ieri pomeriggio in visita sul Lario per incontrare i sindaci

«La richiesta dello stato di emergenza? La stiamo gestendo insieme con la Protezione civile e credo sarà inserito nel prossimo Consiglio dei ministri». A dirlo è il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, ieri in città nella sede dell’unità di crisi, collocata nel comando della polizia locale di viale Innocenzo.

«Mancano ancora alcuni aspetti di carattere procedurale – precisa il ministro del carroccio – certo non si esaurisce qui l’impegno. Oltre a quanto fatto, con la collaborazione di tutti, bisogna anche dire grazie ai tanti volontari intervenuti».

Giorgetti è arrivato a Como a metà pomeriggio: si è collegato via video con i sindaci dei Comuni lariani colpiti in questi giorni dal maltempo.

«Voglio portare la mia vicinanza personale e del governo – aveva detto Giorgetti prima dell’incontro - alle persone e agli amministratori che stanno vivendo giorni drammatici. Sto seguendo con la presidenza del consiglio la richiesta dello stato di emergenza per i paesi della Lombardia più colpiti».

Il sopralluogo, inizialmente previsto nei posti maggiormente disagiati, non è stato confermato a causa dell’allerta meteo diramata ieri. C’è stato modo, però, di andare a vedere com’era la situazione del primo bacino: il ministro si è, infatti, recato a Sant’Agostino, il centro principale delle operazioni di pulizia del lago.

«Vedremo come andrà la situazione nei prossimi giorni – continua Giorgetti - perché purtroppo sono previste altre precipitazioni». Per il ministro dello Sviluppo economico, è però importante guardare avanti e fare un passo in più.

«Ci dev’essere un impegno del sistema - precisa – è necessario lavorare sulla prevenzione affinché tutto questo non capiti più». Sebbene non si siano contati in questo caso feriti o vittime, le alluvioni e il maltempo portano spesso con sé anche tragedie di questo tipo.

Da qui, il richiamo di Giorgetti a un impegno corale: «Dallo Stato, alle Regioni ai Comuni – conclude il rappresentante del governo - servirà studiare e mappare il territorio con l’obiettivo di non rivedere situazioni simili».

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