Chiude il banco del pesce
«Ci sono pochi lavarelli»

Addio alla vendita diretta al mercato coperto di via Mentana

«Ul pess l’è finii. Me spiass». Una scritta ironica bianca, in dialetto, su un pesciolino nero di cartone, è il saluto per i clienti abituali del mercato coperto: chiude, infatti, il banco del pesce di lago di Danilo Luzzani.

Un fogliettino appeso al vetro, firmato dalla collega Sara, annuncia la decisione di finire salutando con «un caloroso e forte abbraccio tutte le persone che, oltre a clienti, sono diventate pure amiche».

L’attività in via Mentana è cominciata quattro anni fa fra le fila dei produttori locali. Alla base della decisione non c’è la volontà di appendere la rete o la canna da pesca al chiodo o smettere di uscire in barca, anzi.

Il problema è far quadrare i conti fra quanto si pesca e quello che si vende. Per ridurre le spese, la decisione è stata di terminare l’attività al dettaglio al mercato coperto, troppo onerosa per il periodo, per passare alla vendita diretta a un’azienda, abbattendo quindi i costi. A questo, come si legge nel foglietto di carta scritto come commiato, si unisce l’attuale carenza di pescato.

Sull’argomento, i dati relativi l’anno appena trascorso sono in elaborazione, ma la tendenza è una diminuzione importante dei lavarelli, la parte più importante per i 72 pescatori professionisti del Lario. Ed è un dato che pesa molto, anche perché si parla di un calo consistente e notevole. E la crisi del coregone pesa su tutto il comparto e su chi ci lavora, essendo la specie di maggiore importanza.

Non per tutte le specie però sono in difficoltà. Se i lavarelli stentano, mettendo in difficoltà il comparto, gli agoni se la passano alla grande.

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