Città in tilt, la resa del Comune
L’assessore: «Manca un piano»

Bella: «Quello che ho ereditato non basta. Flop delle promozioni? Qui serve il tunnel del Borgovico. Escludo stop alle auto»

Puntuale come un orologio svizzero, esplode anche quest’anno il caso del traffico impazzito a Como nel periodo delle feste natalizie. Questa volta ne deve rispondere, gioco forza, la nuova amministrazione. In carica dal luglio scorso, l’assessore Vincenzo Bella non si sottrae alle domande e, anzi, è il primo ad ammettere che le cose nello scorso weekend «sono andate male».

Code lunghissime, ingorghi in centro, auto posteggiate dappertutto, poche adesioni all’iniziativa lanciata proprio dal Comune per incentivare l’utilizzo dei parcheggi di cintura e dei mezzi pubblici. «I numeri sono poco più che simbolici - ammette Bella - Ma non mi ero certo illuso di riuscire a curare un tumore con una Aspirina. La viabilità di Como è fragilissima, per le caratteristiche della convalle ma anche perché in passato si sono perse tante occasioni per realizzare opere fondamentali, a partire dal tunnel con ingresso in Borgovico e uscita a Lazzago. Sono passati i decenni, ma quella era la strada che serviva veramente».

L’assessore non si ferma certo qui, specifica infatti il pensiero suo e della giunta in materia di viabilità legata ai grandi eventi: «Questo è un classico tema da affrontare nel piano del traffico. Ne abbiamo ereditato uno, ma non ci sono le soluzioni a questo problema. Vogliamo davvero chiudere il lungolago al traffico o cambiare il “girone”? Prima di farlo riteniamo doveroso confrontarci con cittadini e associazioni». Sulla possibilità di limitare l’accesso delle auto al centro, l’assessore risponde con un secco no: «Potersi spostare in auto è un diritto, il cittadino paga una tassa di possesso e deve poter usare il suo veicolo».

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