Clochard aggredito in stazione
«Eccoli, sono stati loro due»

Picchiato mentre dormiva, gli avevano portato via il cellulare Arrestati poco dopo dalla polizia, ieri sono stati riconosciuti dalla vittima

Non ha avuto tentennamenti, né nel rispondere alle domande delle parti, né nell’individuare, in mezzo ad altri, i due ragazzi che l’avevano aggredito mentre dormiva su una panchina della stazione di San Giovanni. Si è svolto nelle scorse ore l’incidente probatorio chiesto per cristallizzare quanto avvenuto in città a metà marzo.

La vittima, un senza fissa dimora italiano, 52 anni, formalmente residente in Sardegna ma di fatto con un giaciglio per la notte su una panchina della stazione, ha riconosciuto i due che erano stati arrestati dalle volanti della Questura subito dopo la rapina. Incidente probatorio avvenuto di fronte al giudice delle indagini preliminari Carlo Cecchetti, nell’ambito di un fascicolo seguito dal pubblico ministero Alessandra Bellù. In manette erano due marocchini, Tascourt Achraf, 19 anni, che aveva inizialmente tentato di dire che era minorenne (gli appositi esami poi effettuati al Sant’Anna lo avevano smentito), e Moustafa Id Hamid, 24 anni. Entrambi erano stati portati al Bassone con l’accusa di rapina aggravata in concorso con due soggetti che sono ancora ricercati e di cui si sono perse le tracce.

Di fronte al gip, nel corso dell’interrogatorio di convalida, avevano cercato di difendersi, dicendo che quel cellulare rubato era in realtà loro, che l’avevano comprato. Ma il giudice non gli aveva creduto, convalidando l’arresto e disponendo la custodia cautelare in carcere dove ancora rimangono.

La vittima, mentre dormiva su una panchina di Como San Giovanni, era stato prima accerchiato, poi immobilizzato con la forza, infine rapinato del telefono cellulare che aveva e di una valigia gialla. I malviventi erano stati ripresi dalle telecamere all’esterno di Como San Giovanni, mentre si allontanavano nel buio verso il parco che scende in direzione del centro città.

Era stata la stessa vittima ad allertare la polizia. Due dei quattro sospettati erano stati rintracciati e arrestati. Il telefono cellulare era stato recuperato, nascosto nelle mutande di uno dei due sospettati. Anche la valigia, per fortuna, era stata recuperata nascosta a qualche decina di metri dalla stazione. Tutto era già stato restituito all’uomo rapinato.

A fornire un aiuto decisivo alla polizia era stata proprio la vittima. Il cinquantaduenne infatti aveva fornito una descrizione dettagliata dei suoi aggressori, compreso come fossero vestiti. Riconoscimento preciso che ha eseguito anche in queste ore nell’incidente probatorio.

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