Como, a sorpresa chiude Lush
Il sapone artigianale che ha fatto un’epoca

Aveva aperto sedici anni fa a Porta Torre. La titolare: «Gli affari andavano bene come sempre, ma la casa madre ha scelto di chiudere i franchising»

È un fine anno amaro per gli amanti della schiuma e delle bolle di sapone. La fine del 2018, infatti, porta con sé la chiusura del negozio “Lush”. Per sedici anni, persone di tutte le età si sono recate in largo Miglio, di fronte al Volta per acquistare il vasto assortimento di cosmetici, oli essenziali, saponi idratanti o bombe da bagno e doccia di tutti i colori, profumi e forme. Dal 31 dicembre, invece, all’ombra di Porta Torre, la vetrina è coperta da una carta marrone. Solo un cartello nero scritto in bianco spiega in maniera eloquente cos’è accaduto. «Purtroppo – si legge – lo scorso anno il marchio ha deciso di chiudere i punti vendita in franchising.

L’irrevocabile scelta non è subordinata agli ottimi risultati conseguiti nelle vendite né agli sforzi dello staff che negli anni hanno contribuito a promuovere al meglio il marchio». Nello specifico, la spiegazione ufficiale da parte dell’azienda britannica sottolinea come Lush stia rivedendo il format dei propri negozi, «sia per quanto riguarda la presenza nelle vie più prestigiose dei centri storici e dei principali centri commerciali italiani sia in termini di metratura, in media almeno raddoppiata, allo scopo di fornire un’esperienza di acquisto alla propria clientela in linea con la qualità indiscussa dei propri prodotti». Questa strategia ha comportato la chiusura di alcuni punti vendita esistenti (diretti e in franchising) e la contestuale «apertura di nuovi negozi in linea con il nuovo posizionamento del marchio». Nessuno sconto o eccezione per il negozio lariano, uno fra i primi ad aprire in Italia e l’ultimo ad abbassare la saracinesca grazie anche al buon andamento degli affari e all’affetto dei clienti, affascinati e legati a quel mondo composto di prodotti fatti a mano e di schiuma soffice, multicolore e lieve, capace di rilassare e lavare via le scorie di una giornata faticosa. «Noi e gli altri pochissimi punti vendita in franchising rimasti eravamo in scadenza di contratto – spiega la titolare Emanuela Panatti – c’è stata comunicata questa decisione, indipendente dalle nostre scelte. Spiace molto: come tutte le cose, nella vita, hanno un inizio e una fine. Com’è venuta l’idea tempo fa? È stata un’intuizione commerciale: quando si fa l’imprenditore, è necessario cercare nuove proposte e idee. Ogni tanto va male, altre volte va bene. Spiace molto lasciare dopo sedici anni». Il punto vendita, piccolo ma ben posizionato, è arrivato ad avere due dipendenti fisse. Ora, Panatti continua la sua attività con “Yankee Candle”, attività specializzata in candele americane profumate e naturali al cento per cento. Il negozio è sempre di fronte al Volta e, nei prossimi tempi, non si esclude un’espansione.

Infine, il 2019 è anno di cambiamenti per largo Miglio. Accanto a un negozio chiuso ce n’è un altro che si sposta: il 20 gennaio la Bottega del Colore traslocherà e aprirà in via Milano.

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