Como, caccia agli evasori dell’Ici
Recuperati 300mila euro

Smantellato il nucleo antievasione, cambiano le modalità di controllo. L’assessore: «Non voglio mentire ai cittadini, preferisco verifiche mirate»

Smantellato il nucleo anti evasione di Palazzo Cernezzi che, a detta dell’assessore alle Finanze Paolo Frisoni, aveva troppo poco personale che quest’anno porterà nelle casse comunali circa 45mila euro rispetto ai poco meno di 5mila dell’anno scorso.

«In quelle condizioni - dice Frisoni, nonostante il grande impegno del personale, il nucleo non poteva funzionare». Ma precisa che questo non significa che non si fanno controlli. «Siamo concentrati su Ici, Imu, Tasi e Tari. Abbiamo quasi completato le verifiche sulla vecchia Ici e da gennaio abbiamo recuperato circa 300mila euro evasi».

Il nucleo antievasione era stato creato alcuni anni fa e gli 007 di Palazzo Cernezzi trasmettevano segnalazioni all’Agenzia delle Entrate. Un centinaio tra gennaio e luglio del 2014, 138 nell’anno precedente.

Il caso più clamoroso, che in tanti ricordano in Comune, è quello di un mister x comasco, famiglia di quattro persone. Il nucleo antievasione, dopo aver analizzato documenti e carte, aveva scoperto che a fronte di un reddito iniziale tra i 160 e i 170mila euro, tra detrazioni di spese per l’ufficio e per la società e via dicendo, l’utile effettivo era in realtà pari a 3mila euro.

Sufficienti, secondo mister x a garantire il sostentamento di quattro persone, ma soprattutto il mantenimento di cinque case, tre auto (di cui due di lusso) e una moto. Il suo fascicolo è uno di quelli inviati all’Agenzia delle Entrate.

Frisoni dice però che «il problema dell’abolizione del nucleo antievasione non va posto in modo semplicistico». E spiega: «Così com’era non poteva funzionare. Io sono favorevole a un nucleo antievasione, ma deve essere messo nelle condizioni di poter operare e, quindi, avendo il personale a disposizione. Avevamo un dirigente per la maggior parte del tempo occupato nel settore dell’Ecologia, un dipendente con il telelavoro e un altro a mezzo servizio».

L’assessore alla partita aggiunge: «Mantenere una task force di quel tipo, con tutta la buona volontà dei lavoratori, vuol dire gettare fumo negli occhi dei cittadini. Io, invece, voglio essere realista. Oggi il Comune di Como non ha possibilità di assumere personale, visto che siamo già in sofferenza con il settore tributi. Per poter funzionare una task force anti evasione dovrebbe avere almeno quattro persone impiegate a tempo pieno. L’Agenzia delle entrate adesso non vuole più segnalazioni generiche, ma circostanziate». E adesso? Il nucleo antievasione, spiega Frisoni, «era rivolto anche a imposte non di stretta competenza comunale», mentre oggi «ci concentriamo sulle nostre imposte come Imu, Tasi e Tari. I controlli ci sono anche se non si vedono. Per la Tari, ad esempio, non serve più misurare direttamente i locali, ma utilizziamo i dati catastali. Per la vecchia Ici dall’inizio dell’anno abbiamo recuperato circa 300mila euro».

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