Como, cane folgorato in strada
Denuncia contro il sindaco

Associazione animalista formalizza un esposto in Procura per l’incidente avvenuto il 28 dicembre

«L’associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente ha inviato questa mattina mezzo raccomandata il primo di cinque esposti-denuncia relativi ai casi dei cani morti nei giorni scorsi folgorati dopo essere passati sui tombini che contenevano elettricità. Il primo esposto è stato inviato alla procura di Como è ed relativo alla vicenda accaduta a Monte Olimpino lo scorso» 28 dicembre.

Ad annunciare l’avvio di un’azione legale contro l’amministrazione comunale di Como, è stata - ieri - la stessa associazione Aidaa. Alla base della denuncia uno dei casi, denunciati dopo la nevicata di fine anno nel Nord Italia, che ha portato alla morte di almeno cinque cani, uccisi da scariche elettriche mentre passeggiavano per strada.

La vicenda riguarda Eragon, un simpaticissimo esemplare di beagle, 7 anni. Era a passeggio tra via Cardano e via Cardina con il suo padrone, Alberto Montagnolo, quando passando su una pozzanghera è rimasto folgorato. Sotto la pozza d’acqua, hanno potuto accertare successivamente gli uomini della polizia locale, c’era un pozzetto di ispezione dove passano i cavi della corrente che danno energia al vicino palo della luce. Alcuni di quei cavi erano scoperti. Un’incuria che, unita alla presenza dell’acqua che aveva completamente riempito il pozzetto stesso, ha causato l’incidente. Incredibilmente la presenza di due cavi della corrente scoperti a contatto con l’acqua, non ha causato alcun tipo di corto circuito o ha fatto scattare alcun distacco automatico di sicurezza della corrente.

In quei giorni, tra il caso comasco e altri in provincia di Milano, almeno cinque cani sarebbero stati uccisi folgorati in questo modo. Il motivo è legato al fatto che la nevicata ha riempito i tombini d’acqua e l’acqua, com’è noto, è un conduttore della corrente. La presenza di cavi scoperti ha fatto il resto.

Nell’esposto l’associazione animalista chiede alla Procura di indagare sulle «responsabilità di omesso controllo della situazione da parte dell’amministrazione: sia nella persona del sindaco Mario Landriscina, sia nella figure tecniche dirigenziali competenti per settore. Inoltre Aidaa chiede di verificare i motivi della mancata manutenzione del pozzetto di ispezione nel quale si trovavano i fili scoperti che hanno causato la morte del cane e di individuare e punire i responsabili».

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