Como, Caso senzatetto
Presidio fuori dal Comune:
tappeto rosso e striscioni

Protesta contro la vicenda della coperta tolta a un migrante a San Francesco dall’assessore Corengia

Un tappeto rosso, delimitato da due corde arancioni, all’ingresso di Palazzo Cernezzi. È il “corridoio della vergogna”, destinato ad assessori e consiglieri, allestito durante il presidio organizzato ieri sera da Como senza frontiere e Cominciamo da Como. Pensato in concomitanza con la discussione in consiglio comunale sulla proposta della Lega d’installare le grate a San Francesco, si è aggiunta la protesta per il video, ormai diventato virale, con protagonista l’assessore Angela Corengia. Un centinaio i partecipanti, molti con cartelli in cui si contesta la scelta delle sbarre e si condanna la politica, definita repressiva, della giunta.

«Molti consiglieri e assessori stanno facendo un percorso alternativo – spiega Gabriele Franchi, fra i fondatori di Cominciamo da Como – questo non mi stupisce. Il tappeto rosso è un’idea ironica, come se fosse una serata di gala, per ringraziare, sempre ironicamente, gli assessori e i consiglieri per il loro non operato». Secondo gli organizzatori, il gesto compiuto da Corengia è emblematico: «Non sa quale atteggiamento tenere – continua Franchi – un assessore, che in teoria dovrebbe stare in ufficio a lavorare sui progetti e i problemi, un giorno dà l’elemosina, l’altro strappa la coperta, facendosi prendere in giro da tutta Italia. Queste sono le persone con cui abbiamo a che fare. Addirittura cambiano strada, probabilmente perché non hanno la coscienza a posto».

Diversi consiglieri, di maggioranza e opposizione, hanno comunque varcato il cancello principale. La scelta iniziale dei manifestanti era restare in silenzio, anche se poi alcuni applausi ironici sono stati rivolti agli assessori. L’iniziativa, comunque, si è svolta senza particolari tensioni.n 
A. Qua.

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