Como, centri estetici
e parrucchieri
Assalto dei clienti

Caccia all’appuntamento dopo la prolungata chiusura. «Sicurezza massimanelle nostre attività»

Hanno combattuto per settimane, lottando contro provvedimenti a loro giudizio senza alcuna giustificazione. La petizione on line promossa dal settore benessere per permettere l’apertura dei parrucchieri e degli estetisti anche in zona rossa ha raccolto in pochi giorni migliaia di sottoscrizioni.

Da oggi finalmente anche le loro saracinesche potranno finalmente rialzarsi. In queste ore, dopo l’annuncio del passaggio della Lombardia in zona arancione, i telefoni dei parrucchieri e degli estetisti sono stati presi d’assalto dai clienti, desiderosi di fissare un appuntamento o recuperare quelli andati disdetti dopo l’improvvisio ultimo stop: un segnale positivo, di fiducia verso un settore formato da tanti posfessionisti che hanno sempre operato nel rispetto rigoroso di protocolli e delle regole e che non hanno perciò mai accettato di buon grado le chiusure imposte.

«Siamo soddisfatti - ha dichiarato Elisabetta Maccioni, presidente di Confartigianato Benessere - La protesta virtuale che abbiamo sostenuto vuole ribadire la nostra posizione: non è tollerabile la chiusura dei saloni e dei centri estetitici in zona rossa. Queste decisione ha solo portato come conseguenza un aggravarsi delle condizioni economiche di tante imprese e il proliferare dell’abusivismo e quindi della diffusione dei contagi. La nostra felicità oggi è evidente, ma non dimentichiamo la richiesta del comparto di poter continuare a lavorare, in sicurezza e, se necessario, rispettando anche misure più rigide, anche se la situazione dovesse mutare».

«Speriamo che questa difficile pagina fatta di aperture e chiusure a intermittenza possa considerarsi finita - ha commentato Nadia Galli, presidente dell’Unione Benessere e Sanità Cna Lario Brianza - La diffusione del lavoro abusivo è stata la conseguenza inevitabile della chiusura dei nostri centri, dove tanti imprenditori del settore hanno investito per garantire la sicurezza dei clienti e degli operatori».

«Ora - aggiunge ancora Galli - resta un altro problema legato all’impossibilità di spostarsi in zona arancione al di fuori del proprio Comune di residenza: noi garantiamo un servizio esclusivo, fondato su un rapporto di fiducia professionale di cui è fondamentale poter usufruire anche superando confini territoriali».

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