Como e il caso mense, interviene l’Asl
«Porzioni ridotte? Bimbi troppo grassi»

Dopo le diffuse proteste dei genitori per i nuovi menù

«I nuovi menù sono stati costruiti per tutelare la salute dei bambini». Ieri i dirigenti dell’Asl hanno illustrato le nuove linee guida introdotte per la refezione scolastica, linee guida che nei giorni scorsi tanto hanno scatenato le ire di tante mamme, preoccupate per i bambini che rifiutano il cibo e saltano il pranzo.

«Da oltre trent’anni con professionalità analizziamo scientificamente l’educazione alimentare – ha detto il direttore sanitario dell’Asl Carlo Alberto Tersalvi – Le nuove linee guida sono state predisposte sulla base di un rilevante aumento del peso dei bambini comaschi e di errate abitudini alimentari. Partendo da questo presupposto, per continuare a garantire la tutela della salute degli alunni, abbiamo indicato alle cucine delle scuole e delle aziende solo il metodo, le quantità dei legumi e del pesce, l’alternanza, ma non la singola ricetta. Possono costruire il menù liberamente partendo dalle nostre indicazioni».

I numeri delle inchieste Asl in effetti rivelano che su un campione rilevante di alunni di 10 anni a Como e provincia, il 30% è sovrappeso, quasi il 10% soffre di obesità, la metà ha una dieta squilibrata e il 46% non solo mangia male ma fa troppo poco sport.

«Non vogliamo essere tirati in mezzo a polemiche che non ci riguardano – ha ribadito Tersalvi – Il nostro compito è vigilare sull’educazione alimentare, non rispondere al gradimento delle mamme, ai progetti del Comune o dell’ufficio scolastico. A fronte di un peggioramento della salute alimentare abbiamo aggiornato le linee guida, non c’è nulla di anacronistico come qualcuno sostiene».

Il servizio su La Provincia in edicola venerdì 27 novembre

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