Como, scattano i nuovi divieti
Ma nessuno lo sa

Da ieri è in vigore il regolamento. In città mancano i cartelli per informare i cittadini

Como

Il countdown che da giorni campeggia sul sito del Comune - quasi ad annunciare l’Armageddon - è finalmente terminato. «Oggi entra in vigore il nuovo Regolamento di Polizia Urbana» si legge al posto del conto alla rovescia. Ma se chi si aspettava una rivoluzione è rimasto sicuramente deluso.

Tanto per cominciare: sulla diga foranea, ieri mattina, si contavano diversi pescatori, cartolina tipica per la città di Como. E questo a dispetto del divieto tassativo inserito all’articolo 6 del nuovo regolamento. E a chi fosse capitato fare un giro per il centro storico - e non solo - di sicuro non è passato inosservato il fatto che moltissimi negozi (alcuni in possesso di idoneo impianto per “spezzare” l’aria così da non far entrare quella fredda, altri no) tenevano la porta aperta, nonostante l’articolo 21 bis dica: «È fatto divieto di mantenere permanentemente aperte le porte di accesso al pubblico degli esercizi commerciali e degli edifici con accesso al pubblico nel periodo di accensione degli impianti di riscaldamento».

Soltanto due esempi per dire che l’entrata in vigore del regolamento non si è tramutata in sanzioni e divieti immediate. Dopotutto è lo stesso Comune a dirlo: niente multe, all’inizio. Meglio procedere a un’adeguata informazione dei cittadini.

Già, l’informazione. Proprio questo rischia di essere il nodo più delicato. Non tanto - o non già - per i residenti e per chi Como la vive quotidianamente, quanto piuttosto per chi ci viene qualche volta, per non parlare dei turisti, soprattutto quelli stranieri.

In città, infatti, mancano i cartelli per informare dei nuovi moltissimi divieti introdotti dal regolamento di polizia urbana.

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