Como: Giro d’Italia in città
Il Comune dice no. Meglio in periferia

Il 23 ottobre passa la Corsa Rosa, ma sul percorso c’è dibattito

Per chi se lo fosse dimenticato, il 23 ottobre (un venerdì) il Giro d’Italia transiterà da Como. Sarà la tappa da Morbegno ad Asti, che percorrerà tutta la sponda occidentale del Lario, da Colico a Como, per poi andare verso il Piemonte. Le strade che percorreranno i ciclisti all’interno del suolo cittadino, sono però ancora oggetto di un acceso dibattito. Rcs avrebbe chiesto la possibilità di percorrere le vie del centro, anche non particolarmemte coreografiche: arrivando da Cernobbio, la carovana percorrerebbe viale Innocenzo, via Napoleona, transiterebbe da Piazza Camerlata per lasciare la città in direzione Varese. Al Comune però è venuto qualche dubbio sull’eventualità di bloccare per qualche ora il traffico di due arterie a grande scorrimento in un giorno lavorativo. E così avrebbe proposto a Rcs un percorso alternativo: alla fine di Borgo Vico, i ciclisti imboccherebbero via Nino Bixio e via per San Fermo, con un percorso al contrario rispetto a quello che fa il Giro di Lombardia, andando poi verso Varese senza toccare il centro. Le ragioni del Comune sono comprensibili. Però ci chiediamo: cosa penseranno gli organizzatori dei grandi giri di ciclismo, che quando passano da Como in giorni di festa (Giro d’Italia 2019 e Lombardia) si sentono tollerati perché la manifestazione blocca il turismo e quando passano in giorno lavorativo vengono deviati perché si disturba il traffico? Può darsi che sia un problema di poco conto, anche per Rcs. Ma speriamo che non allontani ancora di più le due parti, che dopo le ultime vicende (estromissione della Gran Fondo, accoglienza freddina da parte delle istituzioni) sembrano parecchio distanti. Como però ha una fortuna: le strade del Lario sono diventate il terreno ideale e ormai storico per la disputa delle grandi corse come il Lombardia.n 
N. Nen.

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