Como, il lago in piazza
«Non è colpa del Consorzio»

Il direttore ribatte alle accuse: «Noi tuteliamo Como, ma anche gli utenti a valle»

«Finché non il livello del Lario non ritorna sotto la quota di 1,20 non chiuderemo, anche se il limite di concessione sarebbe di 1,30 metri a Malgrate. Garantiamo sempre la massima tutela per la città di Como». A dirlo è Luigi Bertoli, direttore del Consorzio dell’Adda, che a ogni esondazione finisce nel mirino perché quando il lago esce in piazza Cavour il pensiero va immediatamente alle dighe di Olginate, che regolano di fatto il livello del lago.

Le paratoie sono state aperte completamente alle 17 di giovedì 16, mentre il lago è esondato alle 5 di venerdì. Troppo tardi? Si sarebbe potuto fare qualcosa prima? «Abbiamo rispettato le procedure - chiarisce Bertoli - e una piena di quella portata era inaspettata fino praticamente al giorno stesso. Noi abbiamo aperto tutto quando il livello era a 102 centimetri sopra lo zero. Nell’arco di alcune ore è salito a 124. Anche le previsioni meteo non sono state precise: una decina di giorni fa, ad esempio, annunciavano temporali nel fine settimana in Valtellina, poi in realtà non è caduta una goccia d’acqua, mentre ha piovuto in pianura. Noi dobbiamo tutelare Como, ma dobbiamo anche avere presenti le necessità delle scorte d’acqua».

IL SERVIZIO SU LA PROVINCIA DEL 20 GIUGNO

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