Como, in auto al cellulare
Lo fanno tutti e nessuno controlla

Un nuovo giro in città del nostro fotografo testimonia che i comportamenti scorretti sono la regola. Lavatelli (Acus): «Servono più vigili e più educazione»

Il rischio è grosso, ma il più delle volte la si sfanga alla grande e gli automobilisti lo sanno bene: guidare per le vie del centro, con le dita appoggiate sullo schermo dello smartphone, è sì pericolosissimo (perché la distrazione al volante è causa di un incidente mortale su cinque), ma la sfida con chi dovrebbe controllare e sanzionare questi comportamenti scorretti è quasi sempre vinta.

Gli accertamenti, rispetto all’entità del fenomeno, sono quasi inesistenti: statisticamente viene multato un comasco ogni tre giorni. Sono stati 126 l’anno scorso. Erano 93 l’anno prima. Un incremento del 33%, che non basta però ad arginare un’abitudine che sta assumendo proporzioni endemiche. Numeri esigui che danno conto di una sostanziale impunità di fronte al mare di automobilisti che seguita bellamente a fregarsene di regole, pericoli e sanzioni. Come ha documentato il nostro fotografo venerdì pomeriggio, basta un giro sulle strade cittadine per farsi un’idea del numero di persone che alla guida non smettono di usare il cellulare: in un’ora ne abbiamo contati una decina.

Solo un caso? No. Abbiamo voluto ripetere quell’esperienza ieri pomeriggio, e il risultato è identico. C’è addirittura anche chi ci riesce stando in sella allo scooter.

Ipotizzando una decina di ore al giorno di traffico medio, si può concludere che sono centinaia, forse anche più di mille, gli episodi simili in città. Chiaramente non si possono controllare tutti, ma le 126 multe elevate nel giro di un anno non rappresentano un deterrente reale per chi neanche al volante riesce ad alzare la testa dal proprio smartphone.

«Sicuramente servono più controlli, più agenti della polizia locale, della stradale e carabinieri, pronti a rilevare questo tipo di comportamenti scorretti e pericolosi - auspica Mario Lavatelli, avvocato amministrativista e presidente dell’Acus, l’Associazione civica utenti della strada - Peraltro la contestazione dovrebbe essere fatta tempestivamente e facendo fermare il veicolo. Un verbale che arrivasse a casa, senza che la violazione sia stata contestata in situ, potrebbe essere oggetto di impugnazione».

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