Como, la città dei divieti
Che nessuno farà rispettare

Stasera in Consiglio comunale il regolamento di polizia locale.

Dalle aree urbane “assoggettate a regime di particolare tutela della sicurezza e del decoro”, vale a dire le “zone rosse”, all’interno delle quali si applicherà la disciplina del Daspo urbano, ai divieti generalizzati su tutto il territorio comunale: il nuovo Regolamento di polizia locale approda questa sera in consiglio comunale per la discussione. L’esito non è scontato, visto che Forza Italia ha chiesto all’assessore Elena Negretti di ritirarlo e rivederlo.

Ma aspetti politici a parte, non sono poche le disposizioni che suscitano perplessità. Alcune curiose, come quella che vieta di scuotere tovaglie e tappeti sulla pubblica via o stendere i panni contro il decoro. Altre, più di sostanza, come la norma che vieta l’elemosina (anche non molesta) o di collocare volantini sul parabrezza. Che dire poi dell’articolo 8, che elenca i comportamenti vietati, pretendendo addirittura di dettare regole su come ci si debba vestire? Chi e sulla base di che criterio giudica il “look” altrui?

Ma soprattutto, a fronte di una interminabile lista di divieti, si pone seriamente la questione di chi possa (e riesca), concretamente, farli rispettare.

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