Como: l’abbraccio dei fedeli
al nuovo parroco
Che folla a Sant’Agata

Centinaia di parrocchiani all’arrivo di don Daniele Maola. Sarà parroco anche di Garzola e Sant’Orsola

Como

Una chiesa gremita e gioiosa ha accolto a Sant’Agata l’ingresso del nuovo parroco don Daniele Maola. La celebrazione del rito, officiato dal vescovo Oscar Cantoni, è stata l’occasione per presentare la fraternità dei sacerdoti che seguiranno la nuova comunità pastorale, nata dall’unione delle parrocchie di Sant’Orsola, Sant’Agata e Garzola, la prima “a tre” per Como. I festeggiamenti hanno preso il via sabato a Sant’Orsola, sono proseguiti ieri pomeriggio a Sant’Agata e in serata a Garzola dove al santuario della Madonna del Prodigio è stata affidata a Maria la nuova comunità composta da don Daniele Maola, dal vicario don Davide Pozzi e dai collaboratori don Fausto Sangiani per Sant’Orsola e don Maurizio Salvioni per Garzola. Quanto ad accorpamenti, don Daniele, comasco di San Giuseppe, ha già vissuto quello di Brenta e Cittiglio, i due paesi in provincia di Varese ma sotto la Diocesi di Como, dove ha prestato servizio negli ultimi cinque anni. Classe 1963, sacerdote da 22 anni, in precedenza è stato parroco a Bregnano, Albate e Monte Olimpino.

La festa è cominciata sul sagrato dove don Daniele è stato salutato dai ragazzi del Grest, ha ricevuto le tre chiavi e indossato i paramenti liturgici. Prima del rito d’ingresso vero e proprio, in chiesa ha preso la parola monsignor Cantoni che ha salutato l’incontro come “un importante evento di famiglia”. Di fronte ad un tempo in cui spiccano “anonimato e individualismo” e una “grande povertà di relazioni interpersonali”, “tessere legami fraterni è il nostro compito” ha osservato il vescovo invitando a creare “il clima della famiglia di Dio”, “al ritmo della misericordia”. Non manca il richiamo a partecipazione, solidarietà, cura, corresponsabilità, fede, speranza e carità. Quanto a don Daniele, è presentato come “un pastore attento e premuroso” e la cui presenza sarà “preziosa” per tutto il vicariato. L’invito, per lui, è di “lasciarsi condurre dallo Spirito Santo” e “di rinunciare ai calcoli umani”, di coltivare “la saggezza, per discernere il cammino giusto e il coraggio, per percorrerlo”. Concluso il rito e apposte le necessarie firme, la cerimonia è proseguita con la celebrazione della messa da parte di don Daniele “Quando ero un adolescente - ha ricordato nell’omelia - c’era un giovane prete, oggi vescovo di Como, che coinvolgeva i giovani ricordandoci che non esiste il caso ma che ognuno di noi è sotto un disegno provvidenziale di Dio. Sta a noi riconoscere i segni di questo disegno. E per me è stata un segno la parola del Signore”. Di fronte alla sfida che attende la nuova comunità, don Daniele, citando il tormentone “Keep Calm”, ha sottolineato come “la parola di Dio che abbiamo ascoltato (il Vangelo di San Marco con la parabola del seme che spunta da solo, ndr) ci dice che non tutto dipende da noi ma che c’è uno spazio ampio e importante che è di Dio”. Di segno in segno, dall’8 settembre il nuovo presbiterio si allargherà ulteriormente con l’ingresso di un diacono permanente Andrea Manzoni, di Sant’Agata.

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