Como, l’allarme della Caritas: 150 persone escluse dai dormitori

Appello del direttore Bernasconi, richiesto un aiuto alle parrocchie

Como

Accogliere chi non ha un tetto sopra la testa durante l’inverno. La Caritas, riprendendo l’invito del vescovo Oscar Cantoni, invita tutte le parrocchie «e le comunità cristiane della nostra città» a mettersi in gioco dando la propria disponibilità verso chi, attualmente, vive situazioni di emergenza abitativa.

«La carità – spiega il direttore Roberto Bernasconi – è una virtù senza cui la vita di una comunità non è completa. Richiamiamo, quindi, questo bisogno profondo che si esprime in gesti importanti e concreti di attenzione e aiuto verso le persone».

Oggi, si contano, tra senza dimora storici e migranti in transito, quasi 350 persone in strada. «Al momento – si legge nella lettera - c’è una risposta concreta da parte di varie realtà ecclesiali che garantisce più o meno 200 posti circa fra dormitori, “Emergenza Freddo”, i comboniani di Rebbio, alcune parrocchie e comunità religiose». Sono, quindi, circa 150 le persone senza un riparo notturno, di cui quasi la metà passa la notte sotto l’autosilo Val Mulini dove, da una settimana, sono comparse le prime tende. L’invito della Caritas è uno sforzo ulteriore: «C’è bisogno di fare di più – continua la lettera -. Si chiede espressamente alle comunità tutte di offrire accoglienza anche per un numero minimo di ospiti, per dare un segno tangibile di fronte alla sfida che le persone non possono dormire al freddo durante l’inverno. La Caritas diocesana e quella cittadina si rendono disponibili per coordinare le modalità più adatte per quest’accoglienza. La sfida è grande, ma siamo sicuri non mancheranno esempi di solidarietà e attenzione verso un problema grave e urgente».

Nei giorni scorsi, il coordinamento enti e servizi per la grave marginalità, di cui fa parte anche il Comune e un ampio spettro di associazioni, ha inviato la richiesta alla Prefettura di autorizzare l’ingresso notturno dei migranti senza dimora presenti in città, nel periodo invernale, al Centro di via Regina Teodolinda, compatibilmente con i posti liberi, l’organizzazione e le esigenze del campo. Del resto, nell’ultimo anno e mezzo, si è registrato un incremento notevole di giovani africani in uscita dai centri di accoglienza di altre città italiane, mettendo così a dura prova gli enti e le organizzazioni che già mettono sul campo diverse risorse umane ed economiche.

Sabato, infine, ripartirà Emergenza freddo, il servizio per l’accoglienza notturna. Nei locali di via Sirtori, fino al 2 aprile, ci saranno 37 posti disponibili (di cui 7 per le donne): gli accessi, ricorrendo a un sistema di rotazione, saranno gestiti da “Porta Aperta”. Il servizio, come sottolineato dalla Caritas, fornisce una risposta preziosa e indispensabile, ma con tutta probabilità non sufficiente a risolvere le difficoltà oggi in città.

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