Como: le maxi ventole
per il lago pulito bloccate da anni

Il progetto del Centro Volta prevedeva il lago balneabile nell’arco di poche stagioni,ma la Regione l’ha fermato

Un progetto che era stato visto come «rivoluzionario» e che avrebbe dovuto portare il primo bacino ad essere balneabile nell’arco di pochi anni. Si tratta del piano “Plinius” che, dopo la fase sperimentale del 2006, avrebbe dovuto essere realizzato su larga scala in modo da ottenere i primi risultati già tre anni più tardi. Era tutto pronto, ma la Regione ritirò il contributo previsto di 800mila euro e, nel 2010, tutto finì in un cassetto da cui non è più uscito.

L’obiettivo del progetto era quello, in estrema sintesi, di rimescolare le acque del primo bacino attraverso il sistema “pumping system”, con l’installazione di ventole che dovevano essere posizionate a circa due metri di profondità e che avrebbero aiutato il rimescolamento e il ricambio di uno strato di acqua pari a cinque metri, con la spinta in basso degli inquinanti e conseguenze positive, ben visibili, come la trasparenza dell’acqua.

Il ricambio totale delle acque superficiali del ramo comasco del lago avviene in un periodo di tempo di circa dodici anni e mezzo. Solo cinque e mezzo, invece, per quello lecchese. Con le ventole “australiane” del progetto “Plinius” le stime parlavano di un mese.

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