Como: l’orto in città non va più di moda
Assegnato solo uno spazio su tre

In periferia disponibili 142 terreni a fronte di 58 domande. Tavernola la zona più richiesta, seguita da Sagnino. Costo? Dieci euro l’anno

C’era un tempo in cui nei quartieri periferici i residenti si contendevano gli spazi liberi da utilizzare come orto. Una vera e propria moda con distese di insalata, prezzemolo, carote, pomodori e zucchine anche in luoghi non regolari e senza alcuna autorizzazione.

L’orto fai da te, almeno a giudicare dalla graduatoria pubblicata da Palazzo Cernezzi, sembra non attirare più i comaschi se è vero, come è vero, che è stato assegnato solo uno spazio su tre e che anche in zone “storiche” per gli appassionati, non sono arrivate domande.

Ma andiamo con ordine. Il Comune nell’autunno scorso aveva avviato un bando per assegnare 142 spazi dislocati nei diversi quartieri per i prossimi cinque anni a un costo decisamente basso: 50 centesimi al metro quadro l’anno. In pratica, visti gli appezzamenti di terreno disponibili, si va da 50 euro a 175 per cinque anni.

L’amministrazione comunale aveva messo a disposizione appezzamenti da 20 a 120 metri quadrati suddivisi in cinque zone periferiche.Nel dettaglio via San Giacomo (14 lotti) e via Pascoli (10) a Sagnino, via Cassiodoro a Breccia (42 lotti), 63 lotti a Tavernola e 13 a campo Marte a Muggiò. Nei giorni scorsi è stata pubblicata la graduatoria finale con soltanto 58 spazi assegnati sui 142 totali e, in particolare le domande sono 5 per Muggiò, 7 per via Cassiodoro, 4 per via San Giacomo, 7 per via Pascoli e 35 a Tavernola.

Il regolamento approvato dal consiglio comunale stabilisce invece tutti i dettagli dell’utilizzo e anche cosa si può coltivare negli spazi assegnati dall’amministrazione comunale e, cioè, soltanto «ortaggi, piccoli frutti (lampone, mirtilli, ribes, fragole ecc.) e fiori».

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