Como Nord, palestre a pezzi nelle scuole
Impossibile fare ginnastica quest’anno

Struttura chiusa a Sagnino, in condizioni precarie invece a Monte Olimpino

I genitori lanciano una raccolta firme di protesta. La preside: «Hanno ragione»

Un anno intero con le palestre disastrate, succede alle scuole di Como Nord. Sta crescendo il malumore tra i genitori delle scuole di Monteolimpino e di Sagnino, era ancora giugno quando l’Ats aveva imposto la chiusura della palestra delle primarie di via Mognano, perché il parquet era scheggiato e quindi pericoloso, così come della palestra delle secondarie Massina perché pioveva all’interno e cadevano i calcinacci.

I lavori di ristrutturazione sono in un primo tempo stati rinviati a Natale, poi sono slittati alla prossima estate.

È la stessa preside, Sonia Lulli, al suo primo e difficile anno a Como, a voler fare chiarezza: «È giusto nei confronti delle mamme e dei papà con i quali manteniamo un confronto costante - spiega la dirigente scolastica - la situazione purtroppo è la seguente. Utilizziamo ancora e nonostante tutto la palestra delle secondarie di Monteolimpino, non abbiamo scelta, abbiamo ripulito il soffitto dai calcinacci che cadevano, puntellando una porzione della struttura dove tutt’ora piove dentro che rimane inaccessibile. Non è il massimo, me ne rendo conto, il danno è stato fatto dalla ditta che ha installato sul tetto i pannelli solari, ha bucato le protezioni, dovranno sistemarle. Alle primarie di Sagnino invece non c’è niente da fare, le schegge del parquet sono pericolose, quindi abbiamo attrezzato l’atrio all’ingresso, coprendo con della gomma gli spigoli, cercando di liberare lo spazio dagli ostacoli».

Fare ginnastica per tutto l’anno scolastico a Monteolimpino come a Sagnino è diventata insomma una missione quasi impossibile. Così è partita anche una petizione online tra le mamme e papà per chiedere di sistemare le palestre, per sottoscrivere occorre navigare su change.org e cercare “Abbiamo a cuore gli edifici scolastici di Como Nord”.

«Temo abbiano buone ragioni, soprattutto sui tempi della ristrutturazione che si sono di molto allungati» dice Lulli.

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