Como Nuoto, il Comune
non vuole più le chiavi

Il presidente Bulgheroni si è presentato per la consegna, ma da Palazzo Cernezzi: «Tenetele voi»

Le chiavi della piscina di Viale Geno? «Tenetele pure voi». C’era da aspettarselo, dopo la decisione - formalizzata venerdì scorso - di far decadere dall’aggiudicazione dell’impianto sportivo alla Pallanuoto Como e a Crocera Stadium di Genova. Ma siccome ufficialmente la Como Nuoto non ha avuto alcuna comunicazione al riguardo da parte dell’amministrazione, ieri mattina - giorno della scadenza imposta alla storica società sportiva per la consegna della struttura - il presidente Mario Bulgheroni si è presentato a Palazzo Cernezzi con il mazzo di chiavi da restituire. E si è sentito dire: no, a noi non serve più.

Eppure in tutta questa complicata vicenda, mancano tuttora i documenti ufficiali protocollati dal settore patrimonio del Comune cittadino. E senza questi atti, restano in sospeso, quantomeno, le sorti dell’immediato futuro della piscina e dell’edificio che da anni ospita la Como Nuoto. E che l’amministrazione, due anni fa, ha messo a gara. Gara che, ad oggi, non si è - incredibilmente - ancora risolta.

Un iter tormentato

Ricapitolando per chi non avesse seguito le puntate precedenti. La Como Nuoto nell’autunno 2018 si era aggiudicata la struttura di viale Geno. Pallanuoto Como, assieme a Crocera Stadium di Genova, avevano presentato ricorso e lo scorso febbraio il Consiglio di Stato ha detto: la vittoria è loro. Lo scorso mese di giugno, mentre infiammava la polemica sugli atti di gara presentati dalla Pallanuoto contenenti elenchi di atleti agonisti che, in realtà, tali non risultavano alla Federazione Nuoto, il Comune procedeva ad aggiudicare la sede al binomio Como-Genova.

Venerdì scorso il nuovo (ultimo?) colpo di scena: la non corrispondenza delle dichiarazioni delle due società sportive con quanto accertato dagli uffici comunali ha fatto scattare la decadenza. Tre giorni prima la scadenza del termine dato alla Como Nuoto per riconsegnare la sede.

Questa, in estrema sintesi, la caotica cronistoria degli eventi. Ma la domanda è: e adesso? Ora che la stagione estiva è compromessa, ma ancora non del tutto, la piscina potrà riaprire almeno ad agosto?

I prossimi passi

Da Palazzo Cernezzi - da dove non rilasciano neppure alle parti in causa i documenti (peraltro pubblici) relativi alla decadenza - fanno sapere succintamente che è «in corso l’iter per l’aggiudicazione del bene» di proprietà comunale. Aggiudicazione che sarà data alla Como Nuoto, unica concorrente in gioco.

Il fatto che, ieri, il presidente Bulgheroni sia stato congedato senza ritirare le chiavi della struttura fa pensare che in effetti forse i tempi potrebbero non essere poi così lunghi. Da ambienti vicino alla società fanno sapere che la Como Nuoto sarebbe anche pronta ad avviare i lavori necessari per consentire la riapertura, almeno parziale, della sede in tempo relativamente brevi. Tra le ipotesi quella di poter chiedere la balneabilità del lago di fronte alla sede con relativo impiego, da parte della società, di bagnini per garantire la sicurezza di chi si tuffa. Sui tempi invece della riattivazione della piscina, non c’è al momento alcuna certezza. Il fatto è che, come sempre, ogni possibile decisione passa prima dagli uffici di Palazzo Cernezzi, gli stessi che hanno confezionato il pasticcio di una gara senza fine.

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