Como, parcheggio di viale Varese
I privati: «Pronti a fare modifiche»

L’imprenditore Majocchi, che ha proposto il progetto: «Se l’idea interessa, è possibile apportare variazione». La giunta va verso la bocciatura

Non commenta la più che probabile bocciatura del progetto di ampliamento del parcheggio di viale Varese (in cambio della concessione esclusiva dell’area per 30 anni), che la sua società ha depositato in Comune. Ma Angelo Majocchi, titolare dell’omonima impresa, si dice pronto ad effettuare modifiche, qualora il Comune dovesse decidere di chiedere degli approfondimenti. Strada, questa, che al momento l’amministrazione comunale sembra non voler percorrere sostenendo che sarebbero troppi gli elementi da cambiare e che, comunque, l’orientamento sarebbe in ogni caso quello del no all’interesse pubblico del progetto.

«Di solito per i projet financing - dice l’imprenditore - vengono chiesti chiarimenti e precisazioni, vediamo se anche loro faranno così. Questo avviene nel 90% dei casi. A quel punto0 ci sarebbero ulteriori 90 giorni per presentare modifiche al progetto. Ci sembrerebbe molto singolare che il Comune rigetti tutto senza chiedere approfondimenti, salvo che dicano di non volere migliorare la zona affidandola ai privati. In quel caso sarebbe inutile andare oltre».

Majocchi spiega anche di «aver chiesto di avere dati aggiornati sugli incassi attuali» ma che «sono stati forniti l’altro ieri e abbiamo quindi chiesto più tempo per poter ristudiare la proposta economico finanziaria». Tra le contestazioni al progetto presenti nei pareri forniti dagli uffici di Palazzo Cernezzi c’è l’abbattimento di 65 alberi. Su questo aspetto l’imprenditore si dice «disponibile a una revisione».

La decisione finale da parte della giunta arriverà lunedì, ma come detto la linea sembra ormai definita. «Se c’è interesse al progetto e verranno chieste modifiche siamo pronti - conclude - Sarebbe nostro dovere prendere in considerazione le richieste, esaminarle e capire se sono compatibili con il piano economico finanziario oltre che con gli aspetti qualitativi del progetto. Se invece non c’interesse alla proposta, non ha senso nemmeno parlarne e sarebbe inutile presentare una proposta ulteriore».

Majocchi precisa inoltre che la loro indisponibilità a partecipare all’assemblea tematica è stata dettata dai tempi «troppo stretti di convocazione, con un preavviso di sole 32 ore» e che la presentazione del progetto da parte di altri al posto di chi effettivamente l’ha predisposto sarebbe stata «inopportuna».

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