Como: piscina poco sicura,
resta ancora chiusa
A rischio 1.300 atleti

Impianto di Muggiò, niente convenzione. Crescono i dubbi sulla riapertura: fermi anche i corsi . Il presidente Fin: «Il Comune cambi le vetrate»

La piscina di Muggiò è chiusa dal primo luglio e nessuno sa quando riaprirà. La Federazione Italiana Nuoto aveva in gestione l’impianto fino al 30 giugno scorso, ma non ha ancora rinnovato la convenzione perché, sostiene il presidente Danilo Vucenovich «bisogna definire bene il percorso da seguire e le responsabilità anche perché ci sono ancora dei lavori da fare». Nel frattempo, però, la stessa Fin sta prendendo telefonicamente le preiscrizioni ai corsi di nuoto per i ragazzi, ma alla domanda sulla data di inizio, non fornisce risposte.

In totale fra atleti e utenti gravitano attorno alla piscina di Muggiò circa 1300 persone che non sanno quando potranno tornare a nuotare nella struttura.

Ma cosa sta succedendo? La convenzione tra la federazione e il Comune è scaduta il 30 giugno scorso, ma finora non è stato trovato l’accordo per il rinnovo. «Siamo in fase di rinnovo - dice Vucenovich - ma ci sono problemi poiché la piscina necessita di lavori di manutenzione straordinaria che non possiamo fare noi come gestori e che ostano all’agibilità dell’impianto. Mi riferisco, ad esempio, alle vetrate cadute la scorsa primavera a causa del forte vento. Sono state puntellate, ma non è sufficiente. Stiamo parlando di una struttura del 1987 e bisogna stabilire chi dovrà fare i lavori, fermo restando che la manutenzione straordinaria non è in capo a noi. Adesso non sono in grado di dire quando si potrà riaprire, noi contiamo di farlo e infatti in questi mesi, pur non avendone titolo, abbiamo mantenuto le condizioni della vasca con l’acqua calda e con la possibilità di riaprire nell’arco di una settimana».

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