Como, protestano i segretari delle scuole: «Pronti a dimetterci e bloccare tutto»

Malcontento tra gli amministrativi per il nuovo concorso ordinario. «Procedura ingiusta, dopo anni di lavoro siamo messi sullo stesso piano dei neolaureati»

Como

Penalizzati dal nuovo concorso, sono sul piede di guerra. Un tempo conosciuti come segretari scolastici, oggi invece sono racchiusi sotto l’acronimo “dsga”, cioè direttori dei servizi generali e amministrativi. A protestare sono i “facenti funzione”, vale a dire quel personale di ruolo in altro incarico che però svolge lo stesso la funzione.

Sul territorio sono 33 su 67 istituti scolastici della provincia. Il problema riguarda le regole del nuovo concorso di reclutamento indetto dal ministero: non si distingue chi, come loro, hanno all’attivo anni di servizio con chi si è appena laureato: tutti partiranno alla pari.

«Svolgo questo ruolo da tempo – è la testimonianza di Patrizia Sacco - e sono contraria al concorso ordinario indetto dal ministero: dopo anni di sacrifici pensavo di fare sì un concorso ma riservato e non ordinario. Io e i miei colleghi conosciamo i meccanismi della scuola e non è corretto ricominciare tutto da capo, dopo quasi vent’anni, per poi rischiare al termine della procedura di essere spostati ovunque in Lombardia. Secondo me, l’idoneità per questo ruolo non è data da un concorso, bensì da un’esperienza di anni, tenuta sotto controllo da revisori dei conti e dirigenti scolastici».

Sulla stessa linea di pensiero Leonardo Castore: «Partiamo penalizzati – aggiunge – non possiamo nemmeno usufruire delle 150 ore. Lavoriamo già sul campo: chiediamo quindi una situazione alternativa, in grado di stabilizzare le nostre situazioni. A partire, per esempio, dall’esclusione per noi della prova preselettiva».

I dsga hanno un ruolo importante all’interno delle scuole: per esempio attivano gli acquisti e autorizzano i pagamenti. In giro per l’Italia si paventa una possibilità clamorosa, quella delle dimissioni in massa. Una scelta, al momento nel campo delle ipotesi, ma di cui si discute fra gli addetti ai lavori. Facile prevedere come l’eventuale decisione potrebbe bloccare diverse procedure.

Sul territorio, diverse persone si stanno affidando a uno studio legale che, a livello nazionale, gestisce il ricorso al Tar del Lazio contro il concorso. Al contempo, si stanno muovendo anche le parti sociali. Per esempio, la Flc lariana ha deciso di rivolgersi al Tar del Lazio per tutelare gli assistenti amministrativi “facenti funzione”, penalizzati dalla mancata valutazione dell’ultimo anno scolastico tra i requisiti di accesso e dall’obbligo di partecipare alle prove preselettive.

Il ricorso vuole ottenere il riconoscimento del servizio prestato come dsga e l’esclusione dalla partecipazione alle prove preselettive per chi ha tre anni di servizio. Secondo il sindacato, l’esperienza maturata non viene adeguatamente riconosciuta e valorizzata. «C’è un disparità di trattamento – aggiunge Gerardo Salvo, segretario provinciale Uil Scuola – fanno bene a lamentarsi e noi siamo solidali con le loro istanze. Il ministero ha chiuso la sequenza contrattuale, e oggi, quindi, c’è solo il concorso ordinario: in questo caso, saranno costretti a sostenere la “preselettiva” e le restanti prove, al pari di chi è appena uscito dall’università e, di conseguenza, è fresco di studi». Anche il sindacato di via Torriani ha predisposto diversi tipi di ricorsi.

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