Como, strage dei bimbi
Le 10 domande senza risposta

Dopo la tragedia restano tanti punti interrogativi. Ma il sindaco e l’assessore Locatelli continuano a non spiegare

Como

Sulla tragedia di via Per San Fermo il silenzio del sindaco Mario Landriscina e dell’assessore Alessandra Locatelli continua.

Ieri è stato rotto solo da una scarna nota dell’ufficio stampa del Comune, nota che punta a far chiarezza solo su uno dei tanti interrogativi sollevati in questi giorni da La Provincia e sottoposti all’Amministrazione. Da Palazzo Cernezzi sostengono in sostanza - ne scriviamo a parte - che non ci sono mai stati dubbi sulla proclamazione del lutto cittadino.

Nulla si dice, invece, per spiegare le dichiarazioni rilasciate dal sindaco due giorni prima dei funerali dei quattro bimbi vittime della strage. «A me piacciono i gesti, una partecipazione che va al di là dei pezzi di carta», aveva affermato Landriscina, salvo poi firmare il “pezzo di carta” (un’ordinanza) al fine di indire il lutto cittadino.

E nessuna risposta è arrivata finora nemmeno sui motivi che hanno portato ad annunciare il lutto cittadino solo cinque giorni dopo la tragedia.

Niente chiarezza sulle date

Ma queste sono soltanto due delle dieci domande rivolte da La Provincia al sindaco e all’assessore Alessandra Locatelli. La reazione, finora, è stata il silenzio.

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