Comune invaso dagli studenti
Le denunce verso l’archiviazione

Pacifica e senza conseguenze la manifestazione per il clima

Como

Da un lato l’obbligo di segnalare quanto avvenuto venerdì mattina a Palazzo Cernezzi. Dall’altro la reale portata delle conseguenze degli “eccessi” (più goliardici che altro) dei mille ragazzi che hanno partecipato all’invasione del Comune. Il risultato è destinato a sfociare - quasi sicuramente - in un’archiviazione delle contestazioni di corteo non autorizzato e interruzione di pubblico servizio nei confronti degli organizzatori dell’affollato presidio per il Friday for future.

Il giorno dopo la giornata di mobilitazione mondiale per il clima - che a Como ha visto la protesta degli studenti al mattino, con mille partecipanti, il corteo del pomeriggio, con almeno 400 persone, e il dibattito nella sede del Teatro Gruppo Popolare - è tempo di bilanci, soprattutto su quanto avvenuto in Comune. Il presidio dei ragazzi ha colto di sorpresa tutti quanti: l’appuntamento - ormai consolidato, visto che si è tenuto tutti i venerdì sempre nello stesso punto anche durante l’estate - è stato così partecipato da aver preoccupato gli amministratori comaschi che poco dopo le otto hanno deciso di sbarrare l’ingresso al Comune da via Vittorio Emanuele. Le porte chiuse in faccia ai manifestanti, hanno convinto i ragazzi - decisi a invadere pacificamente il cortile di Palazzo Cernezzi - ad aggirare l’ostacolo, a improvvisare il corteo in via Perti fino all’ingresso su via Sauro e quindi fare il loro ingresso nell’amministrazione.

Una manovra che ha fortemente indispettito l’assessore Elena Negretti, che a più riprese ha contestato ai ragazzi che «la manifestazione non è autorizzata», mentre ha trovato nel vicesindaco Adriano Caldara un mediatore capace di dialogare a lungo con i portavoce della protesta.

Gli agenti della Digos intervenuti, su segnalazione dello stesso Comune, non hanno potuto far altro che identificare i responsabili del presidio e compilare una relazione destinata a essere notificata - sottoforma di comunicazione di notizia di reato - alla Procura. Ma, come detto, la reale portata delle infrazioni (peraltro tutte da dimostrare) alle norme da parte dei ragazzi, sfocerà quasi certamente in un nulla di fatto dal punto di vista penale.

Resta dunque il dato numerico: quella di venerdì per Como è stata una delle manifestazioni studentesche più partecipate da molti anni a questa parte, con mille ragazzi scesi in piazza sull’esempio di una sconosciuta (fino a un anno fa) ragazzina sedicenne.

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