Consegnato l’Abbondino d’oro alla sorella di don Roberto Malgesini: «Sono come mio fratello, mi limito a ringraziare»

Como La benemerenza civica spetta al prete che alla città si è saputo donare completamente, arrivando a morire sulle sue strade, le stesse dove era sempre al fianco delle persone più fragili ed emarginate. Caterina ha ritirato il riconoscimento senza aggiungere nulla, proprio come avrebbe fatto don Roberto

«Per essere stato mite maestro di virtù e limpido esempio di incondizionato e gratuito amore per il prossimo, donando tutto sé stesso, fino al sacrificio della sua vita»: sono queste le parole con cui è stata assegnata proprio a don Roberto Malgesini la benemerenza civica della città.

Al posto del prete di San Rocco - ucciso il 15 settembre 2020 proprio in piazza San Rocco, oggi Largo Malgesini - è la sorella Caterina a ricevere tra le mani il riconoscimento civico, accompagnata dai volontari di don Roberto. Presenti alla cerimonia che si è tenuta questa mattina presso la biblioteca comunale “Paolo Borsellino” di fronte a un folto pubblico che alla consegna dell’Abbondino tra le mani della sorella di don Malgesini ha dato il là a un lunghissimo applauso.

Caterina Malgesini non ha voluto prendere la parola, si è limitata a ringraziare commentando così la benemerenza civica: «Sono come mio fratello». Schivo, silenzioso, sorridente e pronto a mettersi al servizio: in effetti don Roberto era proprio così.

Alla cerimonia era presente anche il cardinale Oscar Cantoni: «Don Roberto è stato una pietra d’inciampo: disturbava, anche a livello ecclesiastico oltre che nella società civile. Sapeva di rischiare, anche io gli avevo detto di fare attenzione. Lui alzava le spalle… Signore, donaci altri folli come don Roberto capaci di rischiare e donare la loro vita».

L’Abbondino d’oro è un simbolo tangibile di quanto don Roberto con la sua vita, la sua missione e la sua storia abbia lasciato il segno sulla città di Como. Don Roberto sapeva stare accanto alle persone, ma la sua vocazione era quella di accompagnare gli ultimi e i dimenticati, chi vive nell’ombra, ai margini, sulle strade. Di questo, dei suoi volontari, dell’immensa rete di solidarietà che ha saputo costruire a Como e del brutale omicidio che l’ha strappato alla vita abbiamo parlato in un podcast. Lo potete ascoltare gratuitamente qui, oltre che su Spotify, Spreaker e Google Podcast.

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