Conte a Como e le offerte di lavoro senza risposta: «Il reddito di cittadinanza ormai è diventato il capro espiatorio di tutte le storture del sistema»

Elezioni regionali Il leader del Movimento Cinque Stelle alla sede del Cna con i candidati Raffaele Erba e Luca Ceruti. Tra i temi caldi toccati la formazione professionale, gli investimenti per le piccole imprese e i frontalieri

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Offerte di lavoro affisse in moltissimi negozi e ristoranti della città, ma i lavoratori non si trovano, stando a quanto dicono i gestori. È colpa del reddito di cittadinanza? «Ma come i redditi di cittadinanza non sono tutti al sud? - ha risposto oggi Giuseppe Conte, nella sede locale del Cna - Ormai il reddito di cittadinanza è diventato il capro espiatorio di tutte le disfunzioni del nostro sistema. Sono i principi costituzionali che ci impongono di tutelare chi è in difficoltà».

La tappa comasca del leader del Movimento Cinque stelle, accompagnato dai candidati alle elezioni regionali Raffaele Erba e Luca Ceruti, ha permesso di discutere con l’ex premier di un problema sentito sul territorio: la ricerca di personale apparentemente senza risposte. «Per avere un mondo del lavoro più equo dobbiamo incentivare sempre di più i contratti di lavoro a tempo indeterminato e in prospettiva lavorare anche per la riduzione del tempo di lavoro: ormai studi e applicazioni pratiche dimostrano che con la riduzione del tempo di lavoro aumenta la produttività».

L’incontro con il mondo dell’artigianato ha portato anche a parlare di altri due temi caldi in provincia: la formazione professionale e gli investimenti sulle piccole imprese da una parte, i frontalieri dall’altra.

A proposito del primo argomento Conte si è espresso così: «Se l’Italia è fortemente competitiva in Europa e nel mondo è grazie alla tessitura produttiva costituita da piccole imprese e piccole partite Iva che giustamente vorrebbero maggiori investimenti nella formazione professionale qualificata». Il leader del Movimento Cinque Stelle ha anche fatto riferimento all’operato del suo partito proprio nei riguardi del mondo dell’artigianato: «Da parte nostra abbiamo creato 900 posti di lavoro nuovi nel settore delle costruzioni, creando anche prospettive concrete per una maggiore occupazione. Noi ci occupiamo di fatti. E adesso - ha aggiunto - bisogna proseguire in questa direzione: ad esempio, con la transizione 4.0 dobbiamo dare la possibilità di investire nei macchinari e nella tecnologia digitale, i principali strumenti che rendono competitivo il mondo delle piccole imprese».

L’altro tema affrontato da Conte è di forte attualità: rispetto ai frontalieri infatti il leader del Movimento Cinque Stelle si è espresso ricordando come il suo partito si è occupato della loro condizione: «Sappiamo che qui sul territorio ci sono 90mila lavoratori frontalieri, che vivono questo pendolarismo quotidiano tra Italia e Svizzera. Durante la pandemia abbiamo pensato a loro con l’accordo dello smart working, ottenendo grande soddisfazione reciproca tra i due paesi. Ora - ha concluso - chiediamo al governo di continuare così con l’accordo sullo smart-working e di trovare soluzioni strutturali adeguate per la doppia imposizione fiscale».

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