Coronavirus, centri estetici
«La piaga degli abusivi
e il pericolo dei tutorial»

Il rischi dei fai da te stimolato dal web e la concorrenza sleale degli operatori a domicilio

«Tutta la categoria è a casa». Nadia Galli, presidente delle estetiste e referente della formazione di Cna per il settore Benessere e Sanità a Como spiega che «all’inizio dell’emergenza c’è stato un momento in cui non si sapeva cosa fare, se continuare l’attività o se in coscienza chiudere: molte di noi hanno deciso di chiudere, ancora prima dell’obbligo, proprio per tutelare le proprie dipendenti e le clienti ed ovviamente è stato molto difficile per tutti». «Vorrei chiarire – sottolinea Galli - il nostro settore è quello che più garantisce il rispetto delle norme igieniche e l’assoluta sicurezza dei luoghi di lavoro».

Lo stop forzato sta creando gravi problemi: innanzitutto l’interruzione di quello che è un servizio alla persona molto richiesto ha portato molte donne ad affidarsi a tutorial diffusi sui social per niente professionali e a fai da te assolutamente discutibili. Come è immaginabile le attività hanno subito un pesante calo di fatturato e avendo da versare affitti, pagare il personale, le utenze varie e tutti quei costi fissi che si devono affrontare anche se l’attività è chiusa, la mancanza di entrate diventa un problema pressante.

Il settore benessere è molto attivo a Como e il confronto con le colleghe del direttivo è continuo; si condividono opinioni, si seguono corsi di formazione online e si pensa a come affrontare domani quello che sta succedendo oggi.

«Il pensiero principale è per la salute di tutti ed è per questo che, chi fa il nostro lavoro nella legalità e con coscienza, ha subito risposto all’obbligo di chiudere e se ne sta a casa ad aspettare la ripresa». chiarisce ancora la presidente Galli. «Inutile parlare di chi - aggiunge - non rispettando le regole, se ne va in giro a lavorare a domicilio; le estetiste abusive c’erano anche prima e continuano a comportarsi in modo sconsiderato. Ma adesso mi chiedo come ci si possa fidare ad accogliere in casa una persona che viola la legge e potrebbe essere veicolo di contagio?»

«Le nostre clienti hanno fiducia in noi e quando riapriremo torneranno da noi con la certezza di avere un servizio ineccepibile e soprattutto senza rischi. Questo vale per tutte noi che paghiamo le tasse, versiamo i contributi e rispettiamo le norme igieniche. Ci stiamo già attrezzando – rassicura Nadia Galli - per accogliere la clientela in sicurezza, pensando di predisporre kit monouso per ogni cliente, rafforzando quelle consuetudini che già mettevamo in atto e per le quali siamo già sotto la lente di ingrandimento dei controllori: Asl, Nas e Guardia di Finanza. E poi se la gente, finito tutto ciò avrà voglia di reagire, mi sento di prendere in prestito le parole di Dostoevskij “La bellezza salverà il mondo”».

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