Coronavirus
Elementari e medie
«La scuola cambia
ma non si ferma»

I presidi: «Rivoluzione in poche settimane». Video, social e consigli di classe virtuali con i genitori. «Arriva il pc in comodato per chi non lo possiede»

La lontananza da scuola penalizza in misura maggiore gli alunni più piccoli. Così, se alle medie è possibile organizzare un vero e proprio orario giornaliero delle lezioni, alle elementari e all’asilo è fondamentale, innanzitutto, mantenere un contatto, anche visivo, fra bambini e insegnanti. Per non rischiare di recidere il prezioso legame con la scuola e combattere la solitudine.

Per questo, tutte le scuole cittadine si sono prodigate ad aprire spazi online e a pubblicare video e disegni per manifestare, nonostante la quarantena imposta a causa del coronavirus, la vicinanza ai propri studenti. «Sentono molto la mancanza – conferma Sonia Lulli, preside dell’istituto comprensivo Como Nord – ci arrivano “lettere d’amore” mai ricevute prima. Circa la didattica a distanza, per le medie abbiamo predisposto una griglia oraria quotidiana. Le lezioni sono in videoconferenza. Mentre, per la primaria, usiamo prevalentemente il registro elettronico, implementato da un’applicazione».

Difficile anche emotivamente

C’è un grande utilizzo dei social network e del sito. Per esempio, l’infanzia di via Zezio ha creato un gruppo su Facebook dove, una volta al giorno, sono postati materiali utilizzabili poi dai genitori. «In via Briantea inviano filmati tramite Whatsapp – spiega Valentina Grohovaz, preside dell’istituto comprensivo Como Centro Città – Per le elementari, per i più grandicelli sono già cominciate le lezioni, per i più piccoli dovremmo riuscire ad andare a pieno regime fra pochi giorni: per loro è importantissimo avere un collegamento visivo, anche con gli altri compagni di classe. Alle medie, stiamo partendo con un’offerta formativa corposa. Abbiamo approntato consigli di classe virtuali con genitori e docenti per spiegare al meglio i vari passaggi. In generale, si è messa in piedi una scuola completamente nuova e, in pochissimo tempo, abbiamo affrontato una vera e propria rivoluzione copernicana. È stato un impegno enorme, emotivo e professionale, a partire dai docenti».

Sulla valutazione della didattica a distanza, la preside dell’istituto comprensivo Como Lago Giusi Porro ha condiviso con il proprio personale una griglia di osservazione e valutazione con tre indicatori: svolgimento delle consegne, rispetto dei tempi indicati e partecipazione agli eventi (in caso di video lezioni), sottolineando come la situazione sia nata da un’emergenza e non per tutti non tutti i ragazzi partano alla pari.

Dialogo con le famiglie

In una lettera ai genitori, la preside di Como Rebbio Daniela de Fazio, insieme con il “team digitale” e il referente regionale del digitale, sottolinea la decisione d’usare piattaforme avanzate che si integrassero con quanto già in uso nell’istituto. «Presto - aggiunge - potremo offrire dispositivi in comodato d’uso a tutti coloro che non sono in possesso del pc».

C’è chi non ha i dispositivi adeguati, chi magari deve condividerli con fratelli e sorelle e chi, arrivato da poco in Italia, fatica più degli altri a comprendere le consegne. Non per tutti i bambini, inoltre, la casa è il luogo degli affetti e delle belle relazioni. Quando la situazione, all’interno di un contesto fragile, è conflittuale, le tensioni si riverberano sui bambini. In questi casi, la mancanza della scuola è ancora più forte. Così, sono molteplici le iniziative attivate dalle insegnanti di tutti i plessi. Il senso è: pur nelle difficoltà, restiamo insieme.

© RIPRODUZIONE RISERVATA