Coronavirus, una luce in fondo al tunnel
I comaschi guariti sono saliti a quota 61

Cresce, anche in provincia di Como, il numero di chi ha vinto la sua battaglia contro li virus - Ma aumentano anche le vittime e i nuovi contagiati

Como
Sono sottolineati in verde, il colore della speranza. E da un paio di giorni campeggiano in cima ai resoconti che l’Ats invia alla Protezione Civile. L’emergenza è ben lontana dall’essere risolta, ma nel tragico conteggio quotidiano di contagi e decessi si accende una luce in fondo al tunnel: il dato dei pazienti guariti dal coronavirus.

Sono complessivamente 61 i comaschi aggrediti dal Covid-19 e tornati a essere negativi. Un dato che infonde un minimo di speranza, anche se la strada è ancora lunga e il numero di contagi continua ad aumentare. Anche nella giornata di ieri le persone in più risultate positive in province di Como sono state 54, due in meno rispetto al ventiquattr’ore prima.

I comaschi contagiati hanno così superato quota 800 (complessivamente sono 816). Dati importanti, ma decisamente non paragonabili ad altre province in cui ancora la situazione è tragica. A Bergamo, solo per fare un esempio, nella sola giornata di ieri si è contato un numero di nuovi pazienti affetti da coronavirus pari ai due terzi del contagiati complessivi registrati nel Comasco dall’inizio dell’emergenza. Certo, guardare chi sta peggio non fa stare meglio, ma in termini assoluti la nostra provincia si conferma tra i territori meno esposti e meno colpiti dal virus.

E comunque anche questa, per chi abita in queste zone, è tutto sommato una buona notizia.

Nonostante tutto neppure qui mancano famiglie che piangono un proprio caro morto per le complicanze causate dal virus. Un pensionato ha perso la vita a Brenna; in Tremezzina è morto un uomo di novant’anni; anche a Erba è stato registrato un nuovo decesso, una donna anziana. La città di Como ha superato quota 20 decessi ufficialmente legati al Covid: una persona di 85 anni è l’ultima vittima in ordine di tempo; Grandate piange un proprio concittadino di 89 anni, mentre a Inverigo i decessi salgono a tre, l’ultimo è di un novantenne.

La provincia maggiormente colpita dal virus si conferma Bergamo, ma Brescia e soprattutto Milano hanno segnato, negli ultimi giorni, incrementi drammatici. Superati, in entrambi i territori, i settemila casi.

I contagi in più registrati ieri in regione sono stati 2.409, i lombardi morti 541, uno degli incrementi peggiori dall’inizio dell’emergenza. Complessivamente le persone che hanno perso la vita nella nostra regione sono state 5.402. I pazienti tuttora ricoverati in terapia intensiva sfiorano i 1.300 (1.292), quelli costretti a ricorrere alle cure di una struttura sanitaria 11.137. Nella sola giornata di ieri sono state ricoverate poco meno di 500 persone negli ospedali lombardi.

Dati tragici. Eppure, oggi, c’è anche un motivo per sperare: 61 comaschi non sono più malati.

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